Ancora un risultato da dimenticare! Questa volta a dirlo è un'organizzazione svizzera, si tratta dell'International Institute for Management Development, IMD in breve.
L'IMD, nato nel 1990 dall'unione di due istituti svizzeri, è un istituto privato che si occupa di studi economici e manageriali ed offre prodotti di altissimo livello (MBA ed Executive MBA). Da diversi anni ormai pubblica alcuni report annuali incentrati sullo sviluppo economico e sulla competitività, da differenti punti di vista.
Le principali classifiche sono tre:
- World Competitiveness Ranking, da cui emerge chiaramente che piccoli paesi, ben guidati, sono più competitivi di grandi paesi. In prima posizione Singapore, seguito da Danimarca, Svizzera, Paesi Bassi e Hong Kong. Gli Stati Uniti d'America occupano la decima posizione, mentre la Cina è ventesima e la Russia cinquantesima. L'Italia in questa classifica è quarantaquattresima su 63 stati, preceduta dall'India e seguita dalle Filippine.
- World Talent Ranking, per questa classifica vengono misurati tre fattori chiave: "Investment and Development" che misura le risorse impiegate per far crescere la forza lavoro interna, "Appeal", che misura l'attrazione esercitata da un paese nei confronti dei talenti locali e stranieri, "Readiness" che misura qualità delle abilità e competenze disponibili in un paese. In questa graduatoria la prima posizione è detenuta saldamente dalla Svizzera, seguita nell'ordine da Danimarca, Lussemburgo, Islanda e Svezia, gli Stati Uniti d'America sono quindicesimi, la China quarantesima e la Russia cinquantaquattresima. L'Italia risulta essere trentaseiesima, preceduta dalla Polonia e seguita dalla Grecia.
- World Digital Competitiveness Ranking, per questa classifica, che in definitiva è quella che più ci interessa, sono analizzati 52 criteri, da cui si possono calcolare tre fattori principali: "Knowledge", "Technology", "Future Readiness", impiegati per stilare la classifica finale. In questa classifica troviamo in prima posizione gli Stati Uniti d'America, per il terzo anno consecutivo. Singapore occupa la seconda posizione, Danimarca, Svezia e Hong Kong sono rispettivamente terza, quarta e quinta. La Cina occupa la sedicesima posizione mentre la Russia è solo quarantatreesima. L'Italia si posiziona quarantaduesima, prima della Russia e dopo il Cile.
Entriamo nel merito di quest'ultima classifica. Dalla lettura dello studio è possibile notare che gli USA sono in prima posizione principalmente per merito dei fattori "Knowledge" e "Future Readiness", in particolare dalla concentrazione scientifica, dall'impiego dei robots nel settore educativo e della ricerca, dalla disponibilità di capitali e dalla attitudine adattativa di imprese e forza lavoro.
L'Italia negli ultimi cinque anni è passata dalla trentaseiesima posizione alla quarantaduesima, registrando i punteggi più bassi nel settore "Training & Education" (58° posto) e "Capital" (54° posto).
Particolarmente preoccupanti, a mio parere, alcuni valori del fattore "Talento", in particolare l'incapacità ad attirare dall'estero personale di elevate capacità e la scarsa esperienza internazionale ma anche il basso livello di abilità digitali (51°), per non parlare del 60° posto nel addestramento del personale dipendente.
L'impressione che ho avuto dalla lettura del report è quella di un paese bloccato, vecchio, incapace di reagire, nel quale mancano investimenti e capacità digitali. Spero di sbagliarmi!
Per approfondire:
- World Competitiveness Ranking 2020 (imd.org)
- IMD business school for management and leadership courses