India: Congelati i 98 siluri italiani, Oto Melara potrebbe essere esclusa da un bando da 400 milioni di dollari per i cannoni da 30mm

(di Franco Iacch)
01/11/15

L’azienda italiana Oto Melara potrebbe essere esclusa dal bando da 400 milioni di dollari emesso dalla Marina indiana per la fornitura di 110 canoni navali da 30 millimetri. E’ quanto segnalano oggi da Defense News citando fonti del Ministero della Difesa indiano.

Alla gara, indetta sotto la categoria "Buy and Make", sono state invitate le società israeliane Rafael ed Elbit, la sudcoreana Samsung Techwin, e le società britanniche BAE Systems ed EM digitale. Scrivono da Defense News riportando le dichiarazioni della Marina indiana: “In base alla nuova politica del nostro governo, Oto Melara potrebbe anche non essere ammessa a partecipare”.

La gara d'appalto per i cannoni navali da 30mm è stata pubblicata nel marzo del 2013, ma nessun fornitore estero ha partecipato a causa di una precisa condizione imposta dal governo indiano per il trasferimento della tecnologia dell’azienda Bharat Heavy Electronics Ltd. Clausola adesso rimossa, motivo per cui il governo indiano si aspetta una buona risposta dalle società estere.

La Marina indiana, verosimilmente, preferirebbe proprio l’azienda italiana considerando che i cannoni navali da 76 mm prodotti in patria sotto licenza dalla BHEL, sono proprio della Oto Melara.

La vicenda riguarderebbe l’acquisto dei 12 elicotteri AW101 per il trasporto governativo per un valore di 560 milioni di euro realizzati da AgustaWestland (azienda italo-britannica controllata da Finmeccanica). Proprio su AgustaWestland si attende il parere finale da parte delle autorità legali indiane. Finmeccanica, nel 2014, in relazione a presunti casi di corruzione internazionale fu inserita nella blacklist dell'India. Al momento congelato anche l’affare da 300 milioni di dollari per 98 siluri pesanti Black Shark, siglato con Finmeccanica Whitehead Alenia Sistemi Subacquei per i sottomarini classe Scorpène.

Il “Kalvari”, primo sottomarino stealth realizzato dalla Mazagon Dock Limited, a Mumbai, sta effettuando le prove in mare e dovrebbe entrare in servizio con la Marina indiana entro il settembre del 2016. Il programma ‘75’ prevede la realizzazione di sei sottomarini classe Scorpène entro il 2020. La Marina indiana ha siglato un contratto di 4,6 miliardi di dollari con la Francia, nel 2005, per costruire sotto licenza la piattaforma progettata dalle società DCNS. I lavori sul primo battello sono iniziati nel maggio del 2009. Il “Kalvari” è il primo sottomarino indiano pensato per operare a profondità maggiori, rispetto agli altri delle sue stesse dimensioni, stimata in 300 metri (350 test). Il progetto utilizza un particolare “acciaio specifico ad alto rendimento” che gli consente di operare a tali profondità mentre l’intera classe è stata realizzata con tecniche e protocolli di sicurezza per attenuare ogni tipo di emissione sonora subacquea. Il profilo stesso della classe Scorpène dovrebbe essere difficilmente rilevabile dai sonar nemici. Il secondo battello, il “Khanderi”, sarà varato tra un anno ed entrerà in servizio nel 2017.

La classe “Scorpène”

I sottomarini d'attacco diesel-elettrici classe “Scorpène” sono stati progettati dalle società DCN e Navantia, unite nel consorzio DCNS. La piattaforma è dotata anche di propulsione indipendente dall'aria supplementare (il modulo AIP è indiano). I sistemi AIP consentono al sottomarino non nucleare di operare senza l’utilizzo dell’aria esterna. Mentre per il reattore di un sottomarino nucleare si deve pompare continuamente liquido di raffreddamento, generando una certa quantità di rumore rilevabile, i battelli non nucleari alimentati a batteria con sistema AIP, navigherebbero in silenzio. La propulsione AIP gli consente di estendere la sua navigazione ad un massimo di 70 giorni. Lungo poco meno di 70 metri, con una larghezza di 6,2 metri ed un dislocamento di 1700 tonnellate, prevede un equipaggio di 31 uomini. La sua velocità massima in immersione è stimata in 37 km/h mentre la navigazione in superficie può raggiungere i 22 km/h. I sei tubi da 533mm sono progettati per lanciare siluri pesanti “Black Shark” progettati dalla Whitehead Alenia Sistemi Subacquei, missili antinave Exocet o trenta mine.

(foto: Difesa Online)