Leonardo, in collaborazione con il Rapid Capabilities Office (RCO) della Royal Air Force, ha condotto con successo una serie di prove dal vivo per testare le capacità dei cosiddetti “sciami di droni”. Durante la dimostrazione, alcuni piccoli velivoli a pilotaggio remoto, equipaggiati con potenti jammer di Leonardo, sono stati utilizzati per disturbare e neutralizzare alcuni radar di prova, che a loro volta simulavano sistemi di difesa aerea avversari.
Ispirato al mondo degli insetti, il concetto di sciami di droni è ritenuto nel settore Difesa una potenziale tecnologia dirompente. A seguito di un rapido ciclo di sviluppo, che ha visto l’RCO e gli ingegneri di Leonardo lavorare in stretta collaborazione con le aziende britanniche Callen Lenz e Blue Bear, queste prove condotte dalle Forze Armate britanniche rappresentano un passaggio fondamentale per validare capacità autonome nello specifico segmento.
In particolare, durante la dimostrazione, un certo numero di droni è stato equipaggiato con il decoy BriteCloud di Leonardo opportunamente modificato, che ha permesso a ogni drone di produrre singolarmente un effetto di disturbo elettronico altamente sofisticato. In aggiunta, i decoy sono stati programmati per lavorare in maniera collaborativa e produrre così un disturbo ai massimi livelli. Le contromisure sono state testate verso sistemi radar di terra rappresentativi delle postazioni di difesa aerea nemiche. La prova ha dimostrato che, con il rumore elettronico prodotto, gli sciami di droni equipaggiati con il BriteCloud sono in grado di neutralizzare le minacce radar.
Le informazioni raccolte dalla dimostrazione saranno utilizzate per implementare potenziali programmi futuri nel Regno Unito finalizzati ad acquisire una capacità autonoma sugli sciami di droni.
Originariamente sviluppato come sistema di protezione avanzata per i velivoli da combattimento, il BriteCloud è entrato in servizio con la RAF nel 2018, altra prima mondiale per Leonardo e l’RCO. BriteCloud può imitare la traccia radar del velivolo che l’ha emessa, inducendo i sistemi radar avversari a tracciare l’esca invece del velivolo. BriteCloud è disponibile per le Forze Armate alleate ed è attualmente in valutazione con la Difesa statunitense.