Parte il progetto del drone europeo

(di Tiziano Ciocchetti)
25/11/20

A quante pare dopo oltre due anni di trattative, Germania, Francia, Italia e Spagna hanno annunciato il via libera allo sviluppo del programma EUROMALE.

L’OCCAR (Organizzazione Congiunta per la Cooperazione in materia di Armamenti) ha comunicato la conclusione delle trattative e, nelle prossime settimane, verrà firmato il contratto per la realizzazione dei primi 20 UCAV.

Il programma era partito 5 anni fa, generando subito problemi circa le specifiche che il nuovo drone doveva avere. Soprattutto le differenze di requisiti tra Germania (nazione leader nel progetto) e la Francia hanno rallentato l’avvio del programma.

Alla fine l’ha spuntata Berlino, che ha puntato sulla realizzazione di un UCAV bi-turboelica con una formula aerodinamica molto tradizionale (dalle informazioni trapelate l’EUROMALE dovrebbe avere un peso al decollo di 11 tonnellate, una apertura alare di 26 metri e una lunghezza di 16 metri). La velocità massima dovrebbe essere intorno ai 500 km/h.

L’EUROMALE sarà dotato di 4 punti di attacco alari per il trasporto di armamenti (probabile l’installazione di missili stand-off) e pod per la sorveglianza.

Il problema è che alla fine avremo poco più di un REAPER, ben lontani dalle prestazioni dell’RQ-4 GLOBALHAWK.

Quello che veramente serve all’Europa, visto anche gli scenari operativi che si stanno delineando, è un UCAV in grado di penetrare e sopprimere le bolle anti accesso A2/AD. Quindi sarebbe stato opportuno puntare su un progetto, magari di dimensioni più ridotte, ma con un monomotore a getto e una linea aerodinamica stealth.

Foto: Airbus