Performance-Based Logistics: la rivoluzione logistica di Boeing

(di Matteo Acciaccarelli)
20/03/18

Ieri, 19 marzo, presso l’aeroporto militare “de Bernardis” di Pratica di Mare (RM), grazie alla collaborazione sempre più forte e dinamica tra Boeing e Aeronautica Militare Italiana, l’azienda americana ha organizzato un evento legato al KC-767A, per dimostrare e spiegare quanto sia importante la sinergia tra l'industria e la forza armata. La sede di Pratica di Mare non è casuale perché, all’interno del secondo aeroporto militare europeo, è presente anche il 14° Stormo che, come ricordato dal suo comandante, il colonnello Antonio Caruso, ha una peculiarità unica all’interno dell’Aeronautica Militare, ovvero avere ben 4 linee di volo: Piaggio P180, Beachcraft 350, Gulfstream G450 e ultima, ma non per importanza, Boeing KC-767A.

L’aereo costruito dall'azienda di Seattle è stato al centro dell'appuntamento: il tanker è un'apprezzata e versatile piattaforma, un gioiello frutto della strettissima collaborazione tra Boeing e Aeronautica Militare. Questa dinamica, oltre a permettere al 14° Stormo di raggiungere gli obiettivi prefissati in termini di efficienza e operatività, fornisce anche grandi vantaggi al mercato e all’industria nazionale. Il presidente di Boeing Italia, Antonio De Palmas, ha voluto rimarcare quanto siano importanti i ritorni correlati per l’Italia in questa collaborazione: “Abbiamo quasi 50 persone che lavorano direttamente al programma, di cui 30 legati all’industria nazionale necessari per svolgere una parte di manutenzione”.

Con il programma KC-767A – ha proseguito De Palmas – il ritorno industriale ha raggiunto un valore vicino al miliardo di euro”. Cifre importanti, ma che dimostrano come insieme al progetto per il velivolo siano stati finanziati una serie di progetti che hanno coinvolto aziende italiane, specialmente piccole e medie. Questo: “Ha lasciato un valore sul territorio notevole”, ha concluso il presidente di Boeing Italia.

La collaborazione con l’Aeronautica Militare permette a Boeing di continuare a crescere, non soltanto nel fatturato ma anche, e soprattutto, per quanto riguarda le innovazioni tecnologiche e il rapporto con il cliente. Rapporti che sono alla base, come spiegato da Sergio Parisi, il Boeing Global Services International Government Services, Southern Europe Manager, dell’accordo contrattuale PBL (Performance-Based Logistics, ndr), che permette direttamente al cliente di indicare all’azienda gli obiettivi da raggiungere. Un contratto per certi aspetti rivoluzionario che rovescia i paradigmi tradizionali: con il PBL l’azienda viene pagata in base agli obiettivi raggiunti. E il “rischio” di pagare penali è minimo, specialmente se viene confrontato con quanto questa tipologia di contratto dà in cambio alla Boeing, obbligandola a fornire mezzi in perfette condizioni e a capire dove intervenire in maniera preventiva. Due punti che in realtà danno un grandissimo vantaggio tecnologico e ulteriore prestigio all’azienda americana.

Il Full PBL, tipologia di contratto scelto dal Ministero della Difesa per l’acquisizione dei KC-767A, non si limita solamente alla vendita del mezzo, infatti prevede anche che Boeing si faccia carico della maggior parte delle attività legate alla vita operativa del mezzo, occupandosi della manutenzione, del supporto logistico e dell’addestramento del personale. Grazie a questo contratto il cliente ha molti vantaggi, prima di tutto a livello economico perché gran parte del rischio dell’investimento iniziale è preso direttamente dall’azienda e i costi per la Forza Armata o per il privato sono diluiti nel tempo, dato che il PBL è a lungo termine.

Oltre agli aspetti contrattuali, focus dell’appuntamento è stato il KC-767A (aereo basato sulla versione civile 767-200), mezzo strategicamente fondamentale per l’Aeronautica Militare. Il perché di questa importanza sta nelle possibilità di utilizzo del mezzo. È configurabile in tre versioni: una CARGO, nella quale si possono caricare 19 pallet militari NATO standard (per circa 30 tonnellate di carico), una FULL PAX, dove si possono imbarcare fino a 200 passeggeri, e un’ultima COMBI, nella quale è possibile caricare 100 passeggeri e 10 pallet militari NATO standard (circa 27.6 tonnellate di carico).

La vera “arma in più” del KC-767A è però la possibilità di effettuare il rifornimento aria-aria (AAR, air to air refueling) che viene svolto grazie a 2 pod alari, capaci di rifornire di 1.818 litri al minuto, al pod a tubo e cestello centrale, capace di riversare nel serbatoio dell’aereo da rifornire fino a 2.727 litri al minuto, e, infine, al “Boom” centrale, che ha una capacità di flussaggio fino a 4.091 litri al minuto. Per descriverlo al meglio è necessario prendere le parole di Rob Abernothy, direttore del programma Tanker di Boeing, ovvero: “Il KC-767 è un mezzo universale”.

Un pilastro per la proiezione internazionale della forza aerea, non solo nazionale ma di tutta la NATO, che grazie alla capacità di Boeing ha portato, negli anni che vanno dal 2013 al 2017, dei risultati a dir poco eccezionali, anche grazie al rapporto strettissimo tra l’Italia e le sedi statunitensi del colosso aerospaziale.

Anche grazie al contratto Full PBL firmato nell’acquisizione del KC-767A è stato possibile, per Boeing, rendere disponibile il 75.6% dei 4 velivoli in dotazione all’Aeronautica Militare, ovvero 3 tanker operativi anche grazie al 97.7% di problemi anticipati grazie alla manutenzione preventiva.

Sono, finora, state svolte 5.975 missioni per un totale di 22.756 ore di volo e il 98.7% di queste sono state eseguite con successo. Dati impressionanti che confermano la capacità della Boeing di dotare l’Aeronautica Militare di mezzi sempre pronti ed efficienti, cosa che senza queste tipologia di accordo difficilmente sarebbe stata raggiungibile.

L’intenzione è quella di prolungare di altri due anni il contratto in scadenza nel 2019 e, nel prossimo futuro, passare ad un Full PBL anche sul CH-47 Chinook, in forza all’Esercito Italiano, dove Boeing potrebbe consolidare una tradizione che la vede già impegnata con questo tipo di contratto nel Regno Unito, dove i risultati sono assimilabili a quelli ottenuti con il KC-767A in Italia.

Un servizio che sta diventando fondamentale nel mercato. Nel futuro, molto probabilmente, questo contratto di supporto logistico e manutentivo diverrà la norma, specialmente a giudicare dai risultati ottenuti con il KC-767A.

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(foto: autore / Boeing / Difesa)