Fin dove si estende il dominio marittimo? Fino a che punto una forza proiettata dal mare può influire sugli equilibri a terra tanto da costringere un avversario a riorganizzare le proprie forze e distribuirsi disperdendo il proprio combat power?
La risposta è nel concetto delle littoral operations, frontiera attuale delle operazioni anfibie.
Le forze proiettate dal mare all'entroterra, grazie a vettori sempre più efficienti e misure di comando e controllo con ampi raggi di estensione, riescono a mantenere una consapevolezza elevata di ciò che accade sul terreno.
Le possibilità di operare in ambienti profondamente differenziati si moltiplicano, e richiedono dunque addestramenti che siano protesi a sviluppare le capacità di combattimento in ogni condizione climatica e su tipologie di terreni diversi.
In questo contesto l'esercitazione annuale denominata 'Woodex', svolta presso Camigliatello Silano (CS) tra l'ultima decade di novembre e la prima di dicembre, prevede una finestra di ambientamento in clima rigido per le forze anfibie che nell'anno venturo saranno poi impiegate quale Littoral Expeditionary Group (LEG).
L'area montana della Sila permette di potenziare le capacità di combattimento terrestre in ambiente boschivo, di sperimentare l'arrampicata su pareti rocciose con l'impiego dei materiali tattici e di conoscere il corretto impiego del vestiario in dotazione per sopportare lunghi periodi di esposizione al freddo.
Il fante anfibio si addestra così ad operare in più condizioni con risorse limitate, sviluppando un'indipendenza logistica che permette una piena sostenibilità delle operazioni in autonomia per parentesi temporali prolungate. Proprio la capacità di cambiare ambiente e di adattarvisi distingue un fante medio da uno specializzato e dunque largamente impiegabile. Il contesto anfibio è estremamente esigente da questo punto di vista, e l'addestramento variegato ne tocca ogni sfumatura, per mare e per terra.