La marina militare al Worldwide Naval Symposium

09/05/14

Al simposio di Friedrichshafen (Germania) organizzato dalla societá MTU con cadenza triennale, hanno preso parte quest'anno 200 rappresentanti di 15 marine militari e di 30 paesi.

Il contrammiraglio Livio Ceccobelli, capo reparto ingegneria logistica del MARICOMLOG e il capitano di fregata Pasquale Tripodi, del reparto navi, hanno presentato rispettivamente il programma di rinnovamento logistico e la prospettiva energetica della marina militare.

Due storie di innovazione strategica in sostegno allo sviluppo industriale nei settori dell'energia sostenibile, della produzione e della riparazione navale, ma anche due grandi sfide che richiedono un approccio ingegneristico interdisciplinare e coordinato tra soggetti pubblici e privati.

L'intervento del contrammiraglio Ceccobelli, incentrato sulla ridefinizione dell'architettura logistica della marina militare nel quadro di ristrutturazione ed efficientamento organizzativo in fase di attuazione nelle forze armate, ha illustrato i vantaggi e le potenzialità offerti da "strumenti" quali il temporary global support e il continuous improvement logistic support, per sostenere la disponibilità operativa delle navi e stimolare il rinnovamento e la crescita delle competenze manutentive nell'industria e negli arsenali, in un contesto caratterizzato da significativi vincoli di budget e riduzioni di personale.

La sperimentazione operativa del gasolio navale verde, a specifica NATO F76, e il progetto di ingegnerizzazione della capacità dual fuel sulle unitá navali, presentati dal capitano di fregata Tripodi, hanno sottolineato l'opportunità di raggiungere e superare, con largo anticipo, anche nella propulsione navale militare, gli ambiziosi obiettivi della politica per l'energia e per il clima dell'Unione Europea, diversificando l'approvvigionamento energetico della forza armata oggi sbilanciato sui prodotti petroliferi.

Da segnalare anche la partecipazione dell'ing. Marchetti di Intermarine che ha presentato il progetto dell'innovativo Cacciamine Oceanico Veloce (COV), in fase di studio congiunto con gli specialisti di contromisure mine e gli ingegneri del reparto navi.

Fonte: Marina Militare