La tecnologia nel settore delle Telecomunicazioni è progredita esponenzialmente negli ultimi anni: tale improvement tecnologico è stato recepito anche nell'ambito dei sistemi di scambio di dati su reti di computer all'interno delle Forze Armate, nell'ottica di aumentare sia la capacità trasmissiva in possesso alle Unità Navali e ai Centri Terrestri, sia l'affidabilità delle comunicazioni. Tale obiettivo è sostanzialmente perseguito agendo entro tre macro aree:
- Il mezzo trasmissivo: sono state impiegate con sempre maggiore diffusione le fibre ottiche per i collegamenti inter-building e geografici in sostituzione delle obsolete infrastrutture in “rame";
- Gli apparati attivi: all'interno dei sistemi di networking e gestione dei collegamenti di rete, sono stati implementati apparati con capacità computazionale sempre maggiore;
- La compressione delle informazioni: vengono oggi giorno applicati algoritmi di compressione che aumentano “virtualmente" le capacità trasmissive a parità di vettore.
La sempre maggiore fruizione dei sistemi satellitari, parallelamente alla ormai largamente diffusa infrastruttura cablata di rete in fibra ottica, ha comportato una tendenza di impiego, da parte degli user, che ha “oscurato" per alcuni decenni i progressi delle telecomunicazioni convenzionali attraverso i vettori radio nella banda High Frequency (HF): tale tecnologia è difatti rimasta inalterata nelle sue componenti fino a circa 20 anni fa.
Le sfide poste dalle moderne minacce tecnologiche, anche a livello spaziale, hanno tuttavia evidenziato la potenziale vulnerabilità dei satelliti o dei back-bone cablati in caso di ostilità.
Per questo motivo, nel corso degli ultimi anni, è stata rivalutata e sempre maggiormente apprezzata la grande resilienza delle comunicazioni HF.
Esse, differentemente dalle tecnologie moderne, non possono essere “impedite" tanto facilmente, sebbene di contro assicurino limitate capacità trasmissive.
A partire dall'anno 2004 è pertanto stato avviato un forte rilancio delle telecomunicazioni HF in seno alla Forza Armata, dando il via ad un esteso rinnovamento tecnologico dei sistemi TLC in radio frequenza, nell'ottica di assicurare anche la loro piena integrazione con le forze di Coalizione, attraverso il programma denominato BR.A.S.S. - Broadcast and Ship-Shore.
Come nell'ambito di altre necessità operative di difesa congiunta e supporto reciproco, ad esempio nel campo della Balistic Missile Defense (BMD) ed Integrated Air Missile Defense (IAMD), o della difesa dalle sempre più diffuse minacce Cyber, il programma internazionale BR.A.S.S. mira all'integrazione ed alla condivisione effettiva, concreta, delle capacità trasmissive HF in possesso ai Paesi della NATO, affinché possano vicendevolmente utilizzare i mezzi trasmissivi altrui, ad esempio quelli dei Paesi più favorevolmente collocati dal punto di vista geografico, nell'ambito della missione, per effettuare collegamenti con Unità Navali e/o campi base in aree ad elevata operatività.
Nel mutevole e particolarmente instabile attuale scenario geo-politico internazionale, soprattutto in Mediterraneo Medio-Orientale e Meridionale, la posizione geografica dell'Italia risulta strategicamente importante dal punto di vista tele-comunicativo.
Nell'ambito del più ampio progetto di diffusa implementazione, in più punti sul territorio costiero nazionale, si fa in particolare riferimento alle infrastrutture MMI di Taranto: in modo da perseguire l'obiettivo strategico prefissato, è stato infatti deciso di intraprendere una vera e propria rivoluzione tecnologica all'interno del sito trasmittente ubicato già dal 1995 nell'isola di San Pietro, completando nel 2021 la “fase 2" del programma BR.A.S.S..
Tale fase ha visto un completo ammodernamento dei sistemi attivi (ovvero apparati trasmittenti e di gestione) e passivi (ovvero un rinnovato parco antenne), oltre che l'ampliamento/ristrutturazione delle infrastrutture logistiche e operative presenti nella Stazione Radio ivi ubicata: è stato completamente rinnovato il parco antenne (con l'abbattimento delle obsolete “Stilo" ed installando nuove antenne di differente tipologia e tecnologia - tra cui un'antenna di tipo MAS-5, direttiva e orientabile – che sono in grado di gestire contemporaneamente fino a 11 canali trasmissivi) e anche i vecchi apparati trasmittenti “valvolari" sono stati affiancati e (nella pratica) sostituiti, da nuovi apparati di tipologia “a stato solido", che garantiscono grande affidabilità di funzionamento e interoperabilità con le moderne tecnologie IP, consentendo quindi non solo le trasmissioni radio convenzionali ma anche lo scambio automatico di dati.
Le linee di sviluppo futuro per l'impiego di questo moderno parco antenne trasmissivo si prefiggono l'aumento della capacità trasmissiva in HF: sono pertanto attualmente in fase di sperimentazione alcuni algoritmi che consentiranno di raggiungere, su vettori convenzionali, capacità di traffico dell'ordine di qualche Mb/s, tali da rendere possibile lo scambio di immagini ad alta definizione in pochi secondi, da una parte all'altra del globo, senza l'ausilio di satelliti o cavi, ma soltanto delle vecchie e care onde elettromagnetiche.
Insomma, sull'isola di San Pietro è ospitato un sistema tecnologico all'avanguardia: una stazione HF tra le più avanzate in Italia ed un parco antenne moderno e versatile.
Questi elementi antropici, ormai presenti da oltre tre decenni, non sono però corpi estranei all'interno dell'isola, perla del golfo di Taranto, amata da tutti i tarantini per le sue spiagge, per il mare cristallino e per il refrigerio assicurato dalle grandi pinete durante la calura estiva e già casa di edifici storici e di uno splendido e incontaminato ecosistema naturalistico.