La direzione generale infrastrutture e sicurezza (DGIS) del MASE (Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica), collabora con la Marina Militare da diversi anni, attraverso degli accordi di collaborazione rinnovati progressivamente (il primo risale al 2014), per una serie di attività mirate a supportare la sicurezza delle infrastrutture energetiche off-shore che insistono nelle acque di giurisdizione nazionale.
Agli inizi del 2023 la DGIS ha richiesto allo stato maggiore Marina la possibilità di effettuare un rilievo batimetrico nell'area off-shore di Fano, al fine di verificare lo stato del fondale marino nelle vicinanze degli impianti di coltivazione di idrocarburi a più di 11 Km dall'epicentro del terremoto del 10.11.2022 (avvenuto a circa 16 miglia nautiche dalla costa).
Il 3° reparto (Piani, Operazioni e Strategia Marittima) dello stato maggiore marina è stato quindi incaricato di coordinare la pianificazione dell'attività in stretta collaborazione con il personale della divisione V della citata DGIS.
Per portare a termine l'importante rilievo nelle acque al largo di Fano è stata impiegata l'unità idro-oceanografica Aretusa della Marina Militare.
L'unità della classe Ninfe è dotata di strumentazione scientifica all'avanguardia come ecoscandagli multi-fascio e sonde oceanografiche multi-parametriche che permettono di acquisire dati con accuratezza e precisione elevata.
Lo scorso 7 giugno l'unità ha completato con successo l'acquisizione dei dati batimetrici e di water coloumn nell'area off-shore di Fano in accordo con le indicazioni ricevute dai geologi della divisione V della DGIS.
Grazie alla professionalità del personale coinvolto e in virtù delle buone condizioni meteomarine l'acquisizione dati è terminata con 6 giorni di anticipo rispetto all'iniziale programmazione.
In totale sono stati acquisiti circa 4TB di dati relativi alla colonna d'acqua su un'area di fondale marino che si estende per ben 167 km2.
I dati acquisiti verranno successivamente certificati dall'Istituto Idrografico della Marina e consegnati al personale del MASE per la verifica di eventuali dissesti del fondale dovuti al terremoto.