Un anello sanitario, modello per l’efficacia e per la risposta immediata della Sanità Nazionale, investita negli ultimi anni sempre più spesso da eventi epidemici rilevanti e con potenziali gravi conseguenze. Un sistema di tre strutture - l’Ospedale Garibaldi, il Porto e l’Aeroporto Fontanarossa – capace di trattare con immediatezza quei pazienti che presentano i sintomi di gravi patologie infettivo-diffusive e di isolare, con sofisticate indagini di laboratorio, l’agente infettante. Un progetto che vede Catania – già individuata dall’OCCAM (Osservatorio sulla Comunicazione Digitale dell’ONU) per la telemedicina del Mediterraneo – come polo sanitario del Sud Italia per le malattie infettive.
Un’esigenza quella di rispondere prontamente ed efficacemente ai rischi per la salute pubblica e alle emergenze sanitarie di interesse nazionale, attraverso l’anello sanitario, dettata sia dai continui flussi di migranti, di cui si occupa nel “primo miglio” costantemente la Marina Militare e la Guardia Costiera, supportate in questo da associazioni quali, ad esempio, Croce Rossa, 118 e infermieri volontari, sia dal flusso di passeggeri, circa un milione, che ogni anno transitano nell’Aeroporto Fontanarossa.
“L’Aeroporto di Catania rappresenta lo scalo nazionale più importante del Meridione. – ha affermato Claudio Pulvirenti, direttore dell'USMAF (Ufficio di Sanità Marittima Aerea e di Frontiera) di Catania - Abbiamo focalizzato la nostra attenzione sulla prevenzione e sulla gestione del malato, realizzando all’interno del sistema aeroportuale, insieme alla SAC, una struttura in grado di gestire il passeggero che presenta segni e sintomi di una malattia infettivo-diffusiva e di impedirne il contagio e la propagazione nel nostro territorio”.
“L’Aeronautica Militare da sempre si interessa del trasporto dei malati in volo, il trasporto in Alto Biocontenimento è una super specialità. – ha dichiarato Piervalerio Manfroni, generale capo del Servizio Sanitario dell'Aeronautica Militare – In volo, il malato infetto è un problema per sé, per l’equipaggio e per chi lo assiste, essendo l’ambiente confinato. Per questo, da più di 10 anni, seguiamo questo sistema di trasporto, ideato da un ingegnere inglese. Abbiamo imparato da loro e siamo riusciti negli anni a costruire strumenti, grazie anche alla piccola e media industria italiana. Oggi, siamo i primi in Europa e nel resto del mondo: ora sono gli americani e gli inglesi a venire da noi ad apprendere il sistema. L’Italia si è rivelata un’eccellenza. Il progresso sta nella realizzazione di una barella a geometria variabile e in questo stiamo lavorando con diverse regioni italiane”.
L’anello sanitario è articolato in tre strutture: l’Unità di Alto Biocontenimento - realizzata presso il pronto soccorso dell’Ospedale Garibaldi - e costituita da una struttura mobile di livello BSL3 (tubercolosi, SARS, rabbia, encefalite, febbre gialla, brucellosi, virus del Nilo, leishmaniosi) decontaminabile, composta da una struttura metallica di sostegno, da un involucro interno trasparente in PVC altamente resistente, sigillato al pavimento e corredata da un modulo d’ingresso/uscita in sicurezza e da un sistema di filtro pressurizzazione, che ne garantisce un alto livello di flusso d’aria all’interno della camera.
Nel Porto di Catania, invece, sono state installate dall’USMAF insieme alla Croce Rossa Italiana, le postazioni sanitarie deputate all’accoglienza dei migranti e dove si svolge il progetto “Diagnosi in banchina”, grazie al quale, nell’arco di due ore, si è in grado di formulare una diagnosi di certezza sulla presenza o meno di un’infezione da tubercolosi nei migranti in arrivo al porto.
L’ultima struttura è il Canale Sanitario realizzato dalla SAC – Società Aeroporto di Catania - all’Aeroporto Fontanarossa. La struttura creata in Airside, è allocata lontano dall’aerostazione e utilizzata per il controllo clinico dei passeggeri provenienti dai paesi colpiti da misure sanitarie. Il suo utilizzo scatta nel caso si fosse in presenza di un malato a bordo dell'aeromobile, proveniente da zone endemiche, o di eventuali passeggeri che presentano segni e/o sintomi di malattie infettive diffusive.
Ove il viaggiatore dovesse risultare affetto da patologie infettivo-diffusive di livello BSL3 verrebbe ricoverato presso le strutture di Alto Biocontenimento dell’Ospedale Garibaldi di Catania. Mentre, nel caso fosse affetto da una patologia classificata BSL4 - febbri emorragiche, vaiolo, Lassa Virus, Ebola - con i mezzi specializzati di Alto Biocontenimento dell’Aeronautica Militare sarebbe immediatamente trasferito nei Centri Ospedalieri di riferimento nazionale: l'Istituto Spallanzani di Roma o il Sacco di Milano.
Nel canale sanitario l’Area Controllo è suddivisa in tre zone, contraddistinte da tre ingressi e tre percorsi - verde, giallo e rosso - di facile accessibilità per i mezzi di emergenza e strutturati in modo da mantenere la separazione tra i passeggeri. Tutti i trasporti sono assicurati in alto biocontenimento dalla Croce Rossa Italiana attraverso la barella IsoArk N36 o mediante l’auto ambulanza dedicata.