La scultura dopo il sequestro venne affidata a un team di restauratori. Ora che la statua è stata ricomposta nella sua foggia originaria, dopo un laborioso e complesso restauro, è stata messa a disposizione del grande pubblico. Nasce così la mostra “Sulle tracce di Caligola. Storie di grandi recuperi della Guardia di Finanza al lago di Nemi”, ospitata al Complesso del Vittoriano dal 23 maggio al 22 giugno 2014 ad ingresso gratuito, con l’intento di dare visibilità agli interventi della Guardia di Finanza a salvaguardia dei beni dell’antichità a rischio di aggressione.
Nella mattinata di ieri è stata data notizia alla stampa e nel pomeriggio è stata fatta l’inaugurazione.
A spiegare, durante la conferenza, il lavoro svolto dagli uomini della guardia di finanza sono stati il colonnello t.ST Cosimo Di Gesù, comandante nucleo polizia tributaria di Roma della GdF e il tenente colonnello Massimo Rossi,comandante gruppo tutela patrimonio archeologico - nucleo polizia tributaria di roma della gdf.
La mostra, a cura della soprintendenza per i beni archeologici del lazio, si avvale dei contributi di Louis Godart, consigliere per la conservazione del patrimonio artistico del presidente della repubblica italiana, Luigi Malnati, direttore generale per le antichità - ministero dei beni delle attività culturali e del turismo, Elena Calandra, soprintendente per i beni archeologici del Lazio, Giuseppina Ghini, direttore archeologo-soprintendenza per i beni archeologici del Lazio e di massimo rossi, comandante del gruppo tutela patrimonio archeologico - nucleo polizia tributaria Roma della guardia di finanza.
La colossale scultura, identificabile come Caligola in trono come Zeus, degli inizi del I secolo d.C., è formata da due frammenti di marmo di Thasos e rappresenta una figura maschile con mantello, seduta su un trono.
A Caligola però manca ancora la testa e le fiamme gialle stanno ancora indagando per il suo ritrovamento, le ricerche vertono nell’ambiente antiquario capitolino, interessato a possedere l’opera potrebbe essere “un facoltoso industriale russo interessato all’acquisto per il tramite di un portaborse di Ginevra”, come scrive il comandante Massimo Rossi nella prefazione del catalogo “Sulle tracce di Caligola” (Gangemi Editore).
Oltre alla monumentale scultura, fulcro dell’evento, sono esposti la prima volta al pubblico un insieme di manufatti marmorei e bronzei recuperati dall’indotto clandestino e correlati alla figura di Caligola, in quanto provenienti dal territorio nemorense e in particolare dalle navi dell’imperatore, dalla sua villa sul lago di Nemi e dal santuario di Diana Aricina.
In mostra si possono ammirare anche altri ritrovamenti, come un cratere marmoreo decorato con corsa di bighe della seconda metà del II secolo d.C., una statua marmorea di Apollo e una copia bronzea di cassetta con mano apotropaica (entrambe del II secolo d.C.) proveniente da una delle navi dell’Imperatore. Il pubblico potrà inoltre seguire il lavoro che la GdF compie a tutela dell’arte e del patrimonio archeologico, attraverso filmati e fotografie, nelle teche sono inoltre esposte attrezzature sequestrate ai “tombaroli”.
La guardia di finanza, corpo speciale di polizia alle dipendenze del ministro dell’economia e delle finanze, è organizzata secondo un assetto militare e fa parte integrante delle Forze Armate, oltre che delle forze di polizia.
Le fiamme gialle intervengono a tutela del patrimonio storico-archeologico, attraverso una specifica articolazione del nucleo polizia tributaria Roma, il gruppo tutela patrimonio archeologico, il cui compito è la salvaguardia dei siti a rischio di manomissione e il monitoraggio del mercato antiquario nazionale (con estensione in territorio estero attraverso la mutua assistenza rogatoriale), di concerto con le derivazioni periferiche del ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e con le autorità giudiziarie procedenti (procure della repubblica e avvocatura dello stato).
Monica Palermo