La nave polivalente di ricerca Alliance della Marina Militare è arrivata ieri nel porto islandese di Isafjordur per effettuare una sosta che consentirà l’avvicendamento di una parte del team scientifico del Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI), al termine della prima parte della campagna navale fra i mari d’Islanda e in Groenlandia, a nord del Circolo Polare Artico.
La campagna, organizzata con il Centre for Maritime Research and Experimentation (CMRE) della NATO, ha lo scopo principale di studiare l'interazione aria/acqua e la relativa ventilazione che si viene a creare nel Mare Artico, con l'obiettivo di raggiungere una migliore comprensione della circolazione delle correnti marine.
Nelle aree di mare esplorate, caratterizzate da ghiaccio e basse temperature, i ricercatori imbarcati, con il supporto dell’equipaggio dell’Alliance, hanno eseguito, fino ad ora, rilevazioni dei parametri di conduttività elettrica quali temperatura, profondità, analisi geochimiche e velocità del suono in acqua, rilievi bati-termografici, misurazioni della batimetria e misurazioni meteorologiche (marine e aeree), oltre ad effettuare la correlazione e la raccolta statistica dei dati acquisiti, nell'ambito del programma multidisciplinare Iceland-Greenland Seas Project - IGP (https://www.bas.ac.uk/project/afis/).
Tra gli strumenti impiegati una boa meteorologica rilasciata in area di operazioni per rilevare i dati meteorologici e marini a supporto dell’attività di CTD (rilievi e misurazioni di Conduttività elettrica, della Temperatura e della Profondità dell'acqua) e alcuni veicoli semi autonomi sommersi a controllo remoto denominati glider oceanici che hanno la funzione di misurare le correnti marine e le caratteristiche che compongono i vari strati del Mar Glaciale Artico.
Partita lo scorso 17 gennaio da La Spezia, al comando del capitano di fregata Daniele Cantù, Nave Alliance può contare su un equipaggio composto da 47 militari ai quali, per l'occasione, si aggiunge un gruppo di ricerca costituito da 22 scienziati provenienti da diverse organizzazioni internazionali. Responsabile della missione scientifica è il dottor Robert Pickart, scienziato del WHOI, assistito dal capo missione Marina Militare, capitano di vascello Massimiliano Nannini .
La nave riprenderà l’attività in mare il prossimo 26 febbraio, per rientrare in Italia ad aprile 2018.