Talvolta un sogno può diventare realtà. Esiste un mondo che va avanti con crescita a cifra doppia ed un Paese che arranca vittima delle bugie che per quasi un secolo si è raccontato e autoconvinto. Il business dell'industria della Difesa è sempre stato vissuto come un tabù in Italia. Per troppi decenni abbiamo perso posizioni per la semplice, masochistica mancanza di volontà di competere.
Da oltre un decennio c'è però chi non si arrende e dimostra che sperare di essere cittadini di un Paese del pianeta Terra, quello reale in cui esistono mercati e commerci sani, necessari e legali è semplicemente giusto e va fatto con orgoglio, non in silenzio o nell'ombra.
Abbiamo incontrato Cristiana Pagni, ideatrice dell'evento e donna di carattere, per comprendere l'importanza di un appuntamento voluto e perseguito con coraggio.
Dott.ssa Pagni, cosa è Seafuture?
“Oro Blu, Continente liquido, Blue growth, Mediterraneo allargato: definizioni sempre più ricorrenti mettono in luce quanto dalla fine degli anni Novanta sia cresciuta la consapevolezza di come il cuore dell’economia e del benessere del nostro Paese dipendano dal mare.
Seafuture rappresenta un’importante opportunità per tutte le Aziende, piccole medie e grandi, che operano nel settore marittimo, oltre che per farsi conoscere anche a livello internazionale, per creare cluster competitivi.
La cooperazione tra Mondo scientifico, Ricerca, Imprese, Forze Armate, e Istituzioni politiche deve proprio puntare a consolidare la rete di competenze tecnico-scientifiche-industriali che rendano eccellente il made in Italy.
Proprio per ciò sono particolarmente riconoscente alla Marina Militare che collabora all’organizzazione e ci ospita all’interno della Base Navale , per il suo rilevante ruolo che, in tempo di pace, si estrinseca nella attività di difesa del libero uso del mare, del commercio e nella tutela delle linee di comunicazione e trasporto marittimo. E vorrei ricordare come una Marina forte consenta al nostro Paese di negoziare la pace nei più importanti tavoli di lavoro internazionali.”
Per ora è soddisfatta delle premesse dell'edizione 2018?
“Organizzare Seafuture significa creare un’opportunità per alimentare queste sinergie e rafforzare le relazioni tra tutti gli attori in campo e anche diffondere più capillarmente questi concetti, soprattutto ai giovani che sono le nostre forze future.
Siamo alla sesta edizione, dodici anni di lavoro di squadra e di crescita costante della manifestazione: basta leggere le tematiche a 360° sul mare, il numero e le tipologie dei partecipanti per comprendere che il presente ed il futuro del nostro sviluppo sono in questi giorni qui alla Spezia a testimoniare il ruolo centrale della nostra Nazione.”
A qualcuno potrà sfuggire ma oggi si inaugura un appuntamento rivoluzionario. Come testata che lotta da anni per compensare il gap nazionale nella cultura popolare in tema Difesa non possiamo che essere lieti della crescita di importanza e di dimensione internazionale dell'evento.
Speriamo che la politica non snobbi - come in passato - l'appuntamento. Il carattere “innovatore” sarà finalmente oggi comune ad organizzatori ed Istituzioni italiane?
(foto: Difesa Online - edizione 2016 Seafuture)