Dopo essere stato selezionato nell’ambito della PESCO (PErmanent Structured COoperation) e quindi finanziabile dal Fondo Europeo per la Difesa, l’Agenzia Europea per la Difesa, lo scorso 4 gennaio, ha dato il suo avallo al programma European Patrol Corvette. Inizialmente lanciato dall’Italia e dalla Francia si sono poi unite al programma anche la Grecia e la Spagna.
In concreto, l’Agenzia aiuterà a definire obiettivi e bisogni comuni, cioè aiuterà a "identificare le specifiche dei requisiti compatibili con il concetto di modularità" della future corvette.
Il programma European Patrol Corvette mira a progettare una nave "modulare" che possa essere adattata alle esigenze espresse dai paesi partecipanti. Questa futura corvetta "fornirà capacità preziose" in termini di conoscenza della situazione marittima, guerra antinave e proiezione di potenza, spiega l'Agenzia.
Progettate secondo un'architettura aperta "plug and play", queste unità non dovrebbero superare le 3.000 tonnellate di dislocamento a pieno carico, il che permetterà di operare da piccoli porti (pescaggio inferiore a 5,5 metri), con una lunghezza complessiva inferiore ai 110 metri. Per quanto riguarda la propulsione, probabilmente saranno dotate di una motorizzazione diesel/elettrica.
Per quanto concerne l’armamento, oltre a un cannone Sovraponte da 76/62 e a una mitragliera da 25/80, le nuove corvette saranno equipaggiate anche con missili antinave e superficie-aria a medio raggio (con possibilità di imbarcare un elicottero medio SH-90).
L’obiettivo è quello di poter varare una prima unità nel 2026/27.
Questo programma, coordinato dalla Marina Militare, dovrebbe essere guidato da Naviris, la joint venture creata dal gruppo navale francese e dall'italiana Fincantieri. Potrebbe dar luogo ad una commessa iniziale di una ventina di corvette.
Le nuove corvette andranno a rimpiazzare le classi Comandanti, Cassiopea e Sirio (per un totale di 10 unità).
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