Concepita nel quadro della cooperazione multinazionale nel campo della difesa cibernetica, la “Locked Shields 2015” è tradizionalmente finalizzata all’addestramento e al coordinamento degli specialisti di settore – civili e militari – nella gestione delle emergenze informatiche, con particolare riguardo all’individuazione e alla neutralizzazione di attacchi cibernetici su larga scala.
Giunta alla sua sesta edizione, l’esercitazione ha visto quest’anno la partecipazione di 16 teams – che hanno operato ciascuno dal proprio Stato d’appartenenza – e del NATO Computer Incident Response Capability Technical Centre (NCIRC – TC).
Ambientata in un fittizio scenario di crisi – nella fattispecie, un Paese Nord-europeo membro della NATO e dell’UE teatro di attacchi di natura informatica e convenzionale – la “Locked Shields 2015” ha visto lo schieramento e l’impiego di teams di specialisti nel computer emergency response a protezione delle reti informatiche di controllo di velivoli a pilotaggio remoto.
In particolare, l’esercitazione è consistita nella gestione, da parte di teams di reazione rapida, di emergenze informatiche della più varia natura, quali attività di disturbo, hacking e veri propri attacchi alla sicurezza delle reti militari e civili, con numerose implicazioni di natura legale e mediatica.
L’esercitazione – la quarta di questa tipologia cui partecipa l’Italia – ha costituito un’occasione di approfondimento e di confronto su un tema, quello della sicurezza cibernetica, che è da tempo una delle priorità tra i Paesi dell’area euro-atlantica, impegnati nel garantire una risposta integrata ed adeguata ad una minaccia, quella informatica, sempre più diversificata e sofisticata.
Fonte: Stato Maggiore Difesa