Convegno di analisi criminale alla Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia

(di Monica Palermo)
07/02/17

Si è concluso oggi il convegno di analisi criminale sul tema “I nuovi scenari geopolitici e i riverberi sul territorio nazionale: l’analisi criminale quale fattore competitivo nella sicurezza”, che si è tenuto presso la Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia.

Nella prima giornata di ieri i rappresentanti dei diversi ambiti operativi di polizia, esponenti della cultura, delle Università e dei Centri Studi si sono riuniti nell’ambito di tre panel per affrontare i temi più significativi della sicurezza. Nella giornata di oggi esperti di settore e analisti hanno inquadrato le tematiche esaminate e hanno presentato gli esiti delle elaborazioni con eventuali proposte.

I lavori della seconda giornata sono iniziati con il saluto del direttore della scuola dott. Michele Rocchegiani e si sono aperti con l’intervento del procuratore generale della Repubblica presso la corte di appello di Roma Giovanni Salvi, che ha ribadito l’importanza dell’informazione e dell’analisi rispetto alla minaccia integrate e interdipendente quale quella moderna.

Hanno poi preso la parola il direttore della rivista Limes, Lucio Caracciolo e la professoressa Anna Maria Cossiga, docente di geografia politica e geopolitica presso la link campus University, che hanno approfondito la tematica del mondo in movimento, di come i flussi migratori spingano verso un cambiamento forzoso, con nuove sfide integrate alla sicurezza pubblica, come sistema, e in cosa consiste la funzione multisciplinare dell’analisi.

La sessione si è conclusa con l’intervento del prof. Mario Caligiuri, associato di pedagogia della comunicazione dell’Università della Calabria, che ha spiegato come si è evoluta la leadership e di come sia mutato il controllo competitivo del territorio, nella policy di sicurezza e nelle organizzazioni criminali, sottolineando l’importanza dell’analisi come momento aggregante di conoscenza e competenza.

L’iniziativa, tesa a promuovere “l’analisi del futuro e il futuro dell’analisi”, secondo la vocazione della Scuola, diretta a favorire ampi confronti ed innovative sperimentazioni, ha consentito di riflettere sulle profonde trasformazioni degli scenari criminogeni, sempre più fluidi e interdipendenti, individuando possibili nuovi approcci analitici che potranno garantire un più utile orientamento sia all’azione preventiva e repressiva sia ai complessi processi decisionali della moderna policy.