L’Arma dei Carabinieri ha avviato ieri in Ruanda, nell’ambito di una cooperazione in atto con la Polizia Nazionale di quel Paese, il primo corso “Rangers”. Un pacchetto formativo della durata complessiva di 4/5 settimane, che comprende un modulo generale, finalizzato a formare operatori di polizia con elevata capacità di movimento e controllo del territorio in aree impervie o caratterizzate da presenza di elementi ostili, seguito da istruttori della 2^ brigata mobile carabinieri e da moduli specialistici finalizzati a fornire competenze specifiche nella prevenzione e nel contrasto del “danno ambientale”, condotti da personale del Comando Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare.
La comunità internazionale, negli ultimi decenni, ha rivolto una sempre maggiore attenzione allo studio dei cambiamenti climatici indotti dall’uomo. Tra le principali cause del fenomeno ha assunto particolare incidenza la deforestazione prodotta dal commercio illegale del legno. In questo settore l’Arma, la più grande polizia ambientale d’Europa, con il proprio know how può fornire un importante contributo addestrativo a tutte le polizie dei paesi maggiormente esposti al fenomeno.
L’odierna collaborazione, rivolta a circa 50 poliziotti ruandesi e condotta da 5 istruttori dell’Arma, discende dall’accordo tecnico di cooperazione nel campo dell’addestramento tra l’Arma dei Carabinieri e la polizia nazionale ruandese sottoscritto il 12 gennaio a Roma dal comandante generale Tullio del Sette e dall’ispettore generale Emmanuel K.Gasana, il primo sottoscritto nel campo della Difesa e della Sicurezza tra Italia e Ruanda.