Istituto Idrografico della Marina: “un nobile passato cui si ispira il presente e che orienta il futuro”

(di Lia Pasqualina Stani)
06/02/18

Philosophiae Naturalis Principia Mathematica è tra le opere più influenti di Sir Isaac Newton. Un valido ed attendibile testo scientifico che stabilisce i fondamenti per la meccanica classica. Davanti ai miei occhi e tra le mie mani, mi ritrovo una editio ultima risalente al MDCCXIV (1714). Su un tavolo centrale in legno massiccio padroneggia anche il Geographie et Hydrographie reformatae nuper recognitae di Giovan Battista Riccioli, risalente al MDCLXXII (1672).

Sono custoditi nell’immenso patrimonio cartografico, atlanti geografici, meteorologici, oceanografici e portolani nella Biblioteca dell’Istituto Idrografico della Marina Militare: un ente del Ministero della Difesa con sede a Genova presso l’edificio Forte San Giorgio già sede dell’Osservatorio Astronomico.

Fondato nel 1872 come "Ufficio Idrografico della Regia Marina", quando l’Italia passa dalla monarchia alla repubblica nel 1946 viene abolito il termine "Regia" e assume la nuova denominazione. La direzione è affidata al comandante di fregata di II classe, Giovanni Battista Magnaghi. La figura del fondatore è legata allo sviluppo della cartografia nautica e del servizio idrografico italiano.

L’Istituto Idrografico della Marina, è l’organo cartografico dello Stato che produce la documentazione nautica ufficiale nazionale. Valorizza e controlla i dati raccolti per organizzarli e finalizzarli alla produzione della cartografia. Il processo prevede un iter specifico che inizia con il rilievo sistematico dei mari italiani: uno sviluppo costiero superiore a 7800 chilometri ed oltre 500.000 chilometri kmq di aree marine.

L’Istituto dispone di tre navi idro-oceanografiche della Marina Militare appositamente attrezzate e periodicamente aggiornate: Nave Ammiraglio Magnaghi (progettata e costruita interamente in Italia per la Marina Militare), Nave Aretusa e Nave Galatea. Sono le cosiddette “navi bianche” per il colore dello scafo, dedicate a scopi ausiliari non meno importanti rispetto alle “navi grigie”.

La documentazione nautica prodotta dall’Istituto è sia di tipo tradizionale sia in formato elettronico.

Oltre le carte nautiche si realizzano, per barche di dimensioni ridotte, le CNK ovvero le carte nautiche in kit, più piccole, resistenti all’acqua, maneggevoli ed altrettanto affidabili rispetto alle tradizionali.

Per consentire una gestione più rapida ed efficace dei dati di navigazione, sfruttando la tecnologia, si producono anche le ENC (Electronic Navigational Charts) ovvero le carte elettroniche.

Già dalla fondazione con l’ammiraglio Magnaghi, la formazione dell’idrografo ha sempre un ruolo prioritario per l’Istituto.

Con il concorso per l’accademia navale per l’anno 2018/2019 (G.U – 4° serie speciale - n.3 del 9 gennaio 2018) con scadenza il prossimo 8 febbraio si prevede il reclutamento di 115 allievi 1^classe. Un'occasione importante per giovani diplomati con età compresa tra i 17 ed i 22 anni. Sessanta allievi sono destinati al Corpo di Stato Maggiore, 23 per il Corpo del Genio della Marina, 9 per il Corpo di Commissariato Militare Marittimo, 15 per il Corpo delle Capitanerie di Porto, 8 per il Corpo Sanitario Militare Marittimo. Tutte le informazioni sono nella sezione concorsi del sito web della Marina Militare.

Gli allievi destinati al Corpo di Stato Maggiore dei corsi normali seguono un iter formativo e di impiego, che al termine dell’Accademia Navale, li porterà ad assumere incarichi di responsabilità e di comando a bordo di navi e di sommergibili o di reparti specialistici. Potranno poi assumere, durante la loro carriera, incarichi di alta responsabilità a livello interforze ed internazionale.

Gli ufficiali di Stato Maggiore, o "ufficiali di vascello", al termine del ciclo di studi in Accademia Navale conseguono la laurea magistrale in Scienze Marittime e Navali in convenzione con l’Università di Pisa. Tra le specializzazioni prettamente navali (o abilitazioni) che possono conseguire gli ufficiali di stato maggiore c’è l’IDO (specializzazione di idrografo) che si acquisisce al termine di un corso di durata biennale effettuato presso l’Istituto Idrografico della Marina di Genova.

L’ufficiale IDO è preposto alla condotta (nelle spedizioni idrografiche) delle attività connesse alla raccolta di dati geo-idro-oceanografici necessari per l’aggiornamento della documentazione nautica ufficiale edita dall’istituto idrografico e finalizzate all’attività di studio nel settore geospaziale ed idro-oceanografico. Assolti gli obblighi di imbarco svolge incarichi previsti nel settore presso l’Istituto stesso, presso l’Accademia Navale in qualità di insegnante di nautica o presso gli Stati Maggiori.

Presso l’Istituto Idrografico per la Formazione Specialistica è previsto per il 2019/2020, l’8°Edizione del Master di II°livello in Geomatica Marina.

Per la ricerca, fondamentali sono gli accordi e le collaborazioni con gli Enti di Ricerca, Università, Enti Locali, NATO CMRE.

È previsto per tutto il personale un continuo aggiornamento professionale e scientifico.

L’Istituto Idrografico è impegnato in progetti europei oltre che internazionali per l’UN-GGIM (United Nations Global Geospatial Information Management) e con l’UNESCO Ocean Literacy. Per l’International Hydrographic Organization risulta produttiva la cooperazione rafforzata in ambito idrografico con Paesi come l’Albania, la Croazia, la Grecia etc. Rilevante è il supporto al Libano per la creazione di un Servizio Idrografico Nazionale.

Concorre anche, alla sicurezza della navigazione, alla difesa nazionale e alla conoscenza e valorizzazione di tutto quanto è legato al mare dal punto di vista scientifico, tecnologico ed ambientale.

Non si può descrivere sommariamente ed approssimativamente l’Istituto idrografico della Marina. Dalla Biblioteca di Forte San Giorgio, sede dell’Istituto fino alla Sala della Conservazione del Tempo, racconteremo nei prossimi articoli la storia, le attività, le normative, le spedizioni e le attività fuori area.

Per il costante aggiornamento di tutta la documentazione nautica, si organizzano spedizioni idrografiche e geodetiche, utilizzando mezzi, personale civile e militare ed unità idro-oceanografiche della marina militare.

I rilievi geodetici determinano la planimetria di una rete di punti utili alla navigazione, al rilievo topografico delle coste e al rilievo idrografico delle acque di competenza.

I rilievi idrografici sono la mappatura del fondale marino e determinano la profondità di ogni punto, misurata da un livello di riferimento.

Affronteremo l’interesse dell’Istituto Idrografico e della Marina Militare per lo studio sulla Regione Artica ed in modo particolare la relazione tra le dinamiche della copertura glaciale artica e le nuove rotte di navigazione. Con il coinvolgimento dei principali centri nazionali impegnati nella ricerca in mare Artico (CNR, ENEA e OGS) e con il Centro NATO-CMRE (Centre for Maritime Research and Experimentation) che ha consentito un ottimo coordinamento scientifico e logistico dell’attività, è risultata vincente la Campagna di Geofisica marina High North 17. Capo Spedizione è stato il comandante Maurizio Demarte e il coordinatore Scientifico la prof. Roberta Ivaldi.

L’utilizzo di una unità navale oceanografica della Marina Militare, Nave Alliance, ha consentito un ritorno all’Istituto Idrografico nell’ambito delle campagne scientifiche in Artico dopo 89 anni dall’impresa del comandante Nobile con il dirigibile Italia.

(foto: Marina Militare / autore)