Il futuro del C-IED: intervista esclusiva al direttore del Ravens Challenge Al Johnson già comandante EOD dell’esercito americano

(di Maria Grazia Labellarte)
22/10/16

Ravens Challenge risulta essere la più vasta esercitazione in materia di   C-IED e EOD, inclusa la  sua attività di formazione. Con i nuovi assetti geopolitici e le nuove sfide nel Sudest asiatico, molte delle nazioni asiatiche stanno cercando di aggiornare le loro competenze in materia di dispositivi EOD/IED. Abbiamo avuto il piacere di intervistare il Direttore di Ravens Challenge Al Johnson, già comandante EOD dell’esercito americano e attualmente consulente in materia per la Royal Thai Police,  Unità 191 (EOD).

Mr Al  Johnson, vorrebbe brevemente analizzare per noi le criticità locali, regionali e strategiche in Thailandia, nazione che insieme all'Asia tutta,  sta diventando un’ area geopolitica e militare sempre più cruciale. Il 13 ottobre è deceduto il re thailandese  Bhumibol Adulyadej, ha già una sua idea personale del futuro politico e militare della nazione?

La Thailandia è stata a lungo una regione di grande importanza nel Sudest asiatico. Nel secolo scorso ha avuto un ruolo di  “zona cuscinetto” per  i francesi e l’Impero Britannico, e nella maggior parte della seconda metà del XX° secolo, quello di cuscinetto tra governi comunisti e democratici. Situata nella regione del Sudest asiatico, si pone come nodo centrale e garante della stabilità globale. Come terra “di passaggio “ la Thailandia potrebbe anche causare una potenziale instabilità che potrebbe essere sfruttata da vari gruppi politici e terroristici. Già in Indonesia e Malesia, ad esempio, Da'esh (eufemisticamente ISIS) ha stabilito la propria presenza. Questi gruppi radicali più violenti, minacciano di agganciarsi ai ribelli  locali,  nel sud della Thailandia e potrebbero aumentare la violenza,  in modo che possa espandersi  fuori dai confini tradizionali di Yala, Narathiwat e Patthani. La Thailandia deve mantenere un governo stabile e una presenza di sicurezza durante il periodo di transizione e di seguito garantire che la transizione non sia sfruttata da Da'esh e gruppi simili, in modo da condurre operazioni indipendenti o di legarsi ai gruppi insurrezionali esistenti. Ulteriori complicazioni  sorgerebbero se il fattore  “espansionismo cinese” spingesse la  Thailandia a diventare un Paese “ più allineato” , nel prossimo futuro,  a  Pechino. Recenti attività congiunte da fazioni del governo thailandese indicano che la Cina stia guardando con attenzione a questo periodo di transizione come potenziale momento da sfruttare a suo vantaggio. Tuttavia, queste sfide stanno a significare che la Thailandia continua ad accelerare i suoi programmi di modernizzazione.

Mr Johnson in cosa consiste la “ sfida “RAVENS in campo militare e nel mondo civile?

Per noi è sempre stato fondamentale organizzare una formazione pratica, realistica e accurata , su larga scala, e multi-giurisdizionale, al fine di fornire ai comandanti, ai funzionari governativi, e al personale della pubblica sicurezza, la capacità di affrontare in modo efficace a livello locale, nazionale e regionale i dispositivi IED e altre minacce legate al pericolo di esplosivi. Ravens Challenge permetterebbe così alle unità di sviluppare l’abilità necessaria ad affrontare le minacce  attuali e future dei dispositivi IED,  e lavorare con le forze di polizia, militari e anche private, mantenendo salva la sicurezza e l'incolumità pubblica.

Dove viene annualmente ospitata la formazione Ravens ?

La formazione, a più larga scala, si svolge  in Thailandia ogni anno ed è  co-ospitata dalla Royal Thai Police. Ospitiamo anche formazioni locali e nazionali negli Stati Uniti, laddove si pone la necessità. Queste squadre con i loro comandanti possono partecipare, anche a quella internazionale, sviluppando così una rete di lavoro e una cooperazione,  volta al contrasto della minaccia dei dispositivi IED.

Qual è l’ utenza delle esercitazioni al Ravens Challenge ? Le squadre sono nazionali o internazionali?
Entrambe; nazionali ed internazionali. A questi si aggiungono le squadre EOD K-9, SWAT, quelle di  Intelligence, Forensics, e quelle di supporto medico al contrasto delle minacce da esplosivi, minacce chimiche, ecc . Ogni scenario fornito richiede un team EOD, in maniera da integrare e utilizzare i reparti di supporto.

Signor Johnson, pensa che  la risposta Marittima IED (C-IED) si appresti ad affrontare nuove sfide per il futuro?
Assolutamente. I ribelli LTTE in Sri Lanka hanno dimostrato che una piccola rivolta, dotata di dispositivi IED marittimi potrebbe infliggere danni e vittime su larga scala, cosa che nessuno pensava fosse  possibile  in assenza ad esempio, di una forza militare importante e nazionale  che potesse permettersi di  finanziare l’ ttacco . Fu 10 anni fa.  La tecnologia e la conoscenza base è oggi ampliata e con la tecnologia dei droni è migliorata; gruppi di ribelli  possono utilizzare i dispositivi IED e disturbare, sia  il commercio marittimo che la sovranità. A seconda della regione e l'intensità, un attacco con dispositivi  IED marittima può avere un impatto maggiore di una rivolta di dispositivi IED terrestri. Ravens Challenge quest'anno ad esempio ha    cominciato a formare squadre EOD in base ad una  potenziale minaccia e a “fornire assistenza e competenza ” allo sviluppo  di nuovi  protocolli di risposta, come pure la raccolta di informazioni e quadri di sfruttamento, per questa minaccia marittima.

Qual è la sua opinione sugli scenari futuri C-IED, IED e EOD? Intendo tecnicamente parlando.
È sempre affascinante chiedersi "cosa succederà". Abbiamo già assistito all’utilizzo della tecnologia dei droni lancianti dispositivi  IED,  in Siria. Bombe, droni "kamikaze",  autobombe telecomando, primi tentativi di dispositivi chimici. La possibilità effettiva per i gruppi di ribelli e terroristici di utilizzare dispositivi IED, aumenta ogni giorno grazie a internet, le nuove idee addirittura sono condivise, i gruppi diventano sempre più efficaci. Questo è il motivo per cui la sicurezza militare e pubblica deve essere sempre  accompagnata,  non solo dalla formazione per la minaccia in corso, ma anche da un monitoraggio su ciò che verrebbe collaudato in tutto il mondo, contrastandolo di seguito. Personalmente vedo i droni IED come una nuova ondata di attacchi, in quanto i droni diventano sempre più economici e la capacità di trasportare carichi aumenta. 

(foto: Ravens Challenge)