Kosovo: tensioni nel Nord del Paese

(di Guglielmo Maria Barbetta)
25/09/23

È ancora altissima la tensione nel Nord del Kosovo dopo gli scontri e le sparatorie di domenica fra la polizia locale e diversi gruppi di estremisti serbi.
Sarebbero 5 le vittime nello scontro. Oltre al poliziotto ucciso e ai 3 rivoltosi serbi, è stato ritrovato da poco il cadavere di un altro presunto aggressore. Lo ha detto il procuratore della regione settentrionale del Kosovo, Naim Abazi, che ha spiegato che il corpo, avvistato da agenti tornati oggi per esaminare la zona, è stato ritrovato a più di un chilometro di distanza dal luogo dell'incidente.
Alcuni media kosovari dichiarano che il bilancio delle vittime sia più elevato ma ancora non si hanno conferme. La procura del Kosovo ha riferito dell'arresto di 6 serbi accusati di attività sovversive e attacco armato alle forze di polizia.

La presidentessa kosovara Vjosa Osmani ha proclamato per oggi una giornata di lutto nazionale in memoria dell'agente rimasto ucciso nella violenta sparatoria. Il conflitto armato si è svolto nella notte fra sabato e domenica nel villaggio di Banjska, all’interno della municipalità di Zvecan, nel nord del Kosovo a maggioranza serba. 

L’assedio e gli scontri

Prima del conflitto armato, la polizia kosovara stava intervenendo per rimuovere un blocco stradale attuato da due camion serbi. Contro gli agenti è stato però aperto il fuoco da varie direzioni: uno di loro è rimasto ucciso mentre altri due feriti.
Ad attaccare è stato un gruppo di circa 30 rivoltosi serbi armati, mascherati, in uniforme e accompagnati da autoblindo. 
Gli scontri e le sparatorie sono andati avanti per gran parte della giornata presso il monastero serbo-ortodosso di Banjska, occupato dagli attentatori. Le forze di polizia kosovare sono poi penetrate nel territorio del monastero in serata, ponendo fine al conflitto. 

Le accuse

Il premier Albin Kurti e la presidentessa Osmani hanno accusato apertamente il governo di Belgrado di sostenere i gruppi criminali attivi nel nord del Kosovo.
Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha condannato l'uccisione del poliziotto ma ha addossato a Kurti la responsabilità dell'accaduto. Questo, secondo Vucic, sarebbe il risultato della “politica di terrore e fortemente antiserba” adottata dal governo di Pristina.
Inoltre, sembra che la polizia kosovara abbia anche scoperto un quantitativo non indifferente di armi e munizioni in alcuni locali della zona e in diverse auto vicino al monastero.

Fotogramma: RAI