Il colonnello Zhang Nandong, portavoce del comando meridionale dell'Esercito Popolare di Liberazione (PLA), ha esortato ieri gli Stati Uniti a interrompere immediatamente le provocazioni, a gestire e controllare rigorosamente le sue operazioni militari marittime e aeree. Secondo il colonnello, il 9 ottobre il cacciatorpediniere statunitense USS John S. McCain sarebbe entrato nelle acque territoriali cinesi al largo delle isole Xisha senza il permesso del governo cinese.
Il portavoce ha aggiunto che in risposta all'azione, il comando del teatro meridionale del PLA ha inviato forze navali e aeree per tracciare e monitore la nave da guerra degli Stati Uniti. La parte americana ha ripetutamente inviato navi da guerra nel Mar Cinese Meridionale per dare una dimostrazione di forza e rafforzare la sua presenza militare. Questa palese provocazione militare ha gravemente violato la sovranità e gli interessi di sicurezza della Cina, e ha gravemente messo a repentaglio la pace e la stabilità nel Mar Cinese Meridionale.
"Esortiamo gli Stati Uniti a interrompere immediatamente questo tipo di azioni provocatorie, a gestire e controllare rigorosamente le sue operazioni militari marittime e aeree in modo da non causare alcuna evenienza".
Il portavoce ha sottolineato infine che la Cina ha una sovranità indiscutibile sulle isole del Mar Cinese Meridionale e sulle acque adiacenti, e le truppe del comando del teatro meridionale dell'Esercito Popolare di Liberazione rimarranno sempre in massima allerta e prenderanno tutte le misure necessarie per salvaguardare risolutamente la sovranità e la sicurezza della Cina e proteggere pace e stabilità nel Mar Cinese Meridionale.
Quello che non riporta il comunicato della Cina comunista è che le isole "Xisha" sono anche conosciute come "Paracel" nel resto del mondo e "Hoang Sa Archipelago" dal Vietnam. Infatti, nonostante l'occupazione e militarizzazione con la forza delle isole (foto) da parte della Cina, è irrisolto un lungo contenzioso con Vietnam e Taiwan che ne rivendicano la sovranità.
Gli Stati Uniti sembrano - ancora una volta - dimostrare chiaramente al regime di Pechino che è il diritto internazionale a regolare le dispute, che il Mar Cinese Meridionale non è il Mediterraneo e che se anche lo fosse il loro non è il governo italiano.
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Foto: U.S. Navy / CSIS-AMTI
