Maritime sourveillance and rescue, questa è l’attività principale svolta dal 41° Stormo Antisom dell’Aeronautica Militare di stanza a Sigonella. In una splendida mattina d’inverno prendiamo parte a una missione di volo dalla durata di ben 4 ore a sorvegliare i confini marittimi del nostro paese.
Dopo il briefing in cui sono stati illustrati i dettagli dell’attività e ricevuto il GO! da parte del colonnello Vincenzo Sicuso - comandante del 41° Stormo - ci dirigiamo verso la piazzola Romeo 5 mentre il velivolo è già in fase di ispezione da parte del ground service crew prima del decollo.
A bordo del velivolo Breguet 1150 “Atlantic”, motorizzato Rolls Royce, i due turbo elica da pattugliamento “ognitempo” fanno sentire presto la loro possanza di 6000cv dando la sensazione di essere all’interno di un bombardiere della seconda guerra mondiale.
Pochi istanti dopo ci troviamo in volo, con rotta sino al sud delle coste greche, rastrellando così centina di miglia per assicurare il controllo marittimo alla ricerca di qualcuno o qualcosa che sia segnalato dal radar o dalle vedette poste negli oblò. Riceviamo 3 segnali dal radar e lo staff si attiva per scoprire di cosa si tratta, fortunatamente, dopo pochi minuti di navigazione scopriamo che si trattava di mercantili e pescherecci. L’equipaggio vive in un ambiente prettamente “analogico” dove il sensore umano riesce ancora a superare quello “digitale”.
Ho provato a simulare il compito di una vedetta seduto a prua scrutando l’orizzonte, e grazie alla possibilità dell’Atlantic di volare a bassissima quota, ad un’altitudine di 100 piedi (pari a 35 m) e sotto i 300 km/h riesco a individuare le boe di pesca, ma in altre circostanze potrebbero naufraghi oppure barconi allestiti dai trafficanti di esseri umani. Anche gli Illeciti ambientali e il narcotraffico rientrano appieno nei “task” del 41° Stormo.
Abbiamo avuto modo di percepire le qualità del velivolo, durante la simulazione di rilascio di una catena SAR, fase concitata ed elaborata sul tavolo tattico in un complesso di virate molto strette dove ogni elemento dell’equipaggio coordinato dal “TACCO” porta a compimento del task: situazione che mette sotto scacco anche gli stomaci forti.
Grazie all’ampia autonomia l’Atlantic può condurre ricerche sistemiche su tutto il mediterraneo con missioni della durata di 6 fino a 18 ore. I fatti del traghetto “Norman Atlantic” ne sono stati la prova portando l’equipaggio a volare per oltre 11 ore, sempre pronto a sganciare anche le catene SAR (piccole imbarcazioni di sopravvivenza) e andando a monitorare le operazioni di trasbordo dei naufraghi e oltre.
L’equipaggio standard è formato da 13 persone che operano in perfetta sinergia e in un sistema completo e autonomo: tre piloti, due TeV (Tecnici di Volo) che controllano e intervengono direttamente sugli impianti e i sistemi di bordo identificando le avarie e informando i piloti di eventuali guasti, inoltre quando ordinato provvede alla regolazione in volo delle boe e al lancio manuale anche dei flare. Quando richiesto i TeV, forniscono vigilanza ottica nei rispettivi settori di competenza. L’ascolto delle boe al tavolo magnetico è affidato a due OSA (Operatori Sensori Acustici).
L’ascolto dell’echo radar, sgancio artifizi e armi, tracciamento rotte su lucido per le azioni ravvicinate sono affidate a due OTT (Operatori Tavoli Tattico o ricerca); mentre i quattro OE (Operatori Elettronici) operano su radio, radar, MAD ed ESM. Infine il coordinatore tattico o TACCO ha il compito di controllare, le attività di tutti gli operatori e analizza le informazioni ricevute e mette in atto le tattiche disposte dal comandante seduto alla cloche.
L’Atlantic è un aereo che opera in qualsiasi condizione meteo, appunto “ognitempo”, fu progettato per questo scopo, volando oltre 250.000 ore dopo 43 anni di onorato servizio, e a breve sarà dismesso per far posto al più avanzato ATR-72, nella versione militarizzata “Maritime Patrol” (P-72 A), munito del sistema ATOS (AirborneTacticalObservation and Surveillance).
Un subentro imposto sia dal progresso tecnologico e dall’evoluzione degli scenari dove “Il sommergibile come strumento di offesa è sempre dietro l’angolo e non va sottovalutato - spiega il col. Sicuso - ma non è più il problema principale. Il velivolo che dovrà sostituire l’Atlantic non sarà un ANTISOM ma un MARITIME PATROL cioè quell’aereo capace anche di svolgere le funzioni anti sommergibile, ma principalmente un aereo ISR ovvero che tutti i giorni sorveglia, ricognisce e raccoglie informazioni”.
Aggiunge il comandante ”L’Atlantic si trova in “Phaseout” poiché i ricambi a breve non saranno più disponibili. Speriamo già nel 2015 di ricevere i primi esemplari del P-72, per svolgere l’importante fase di familiarizzazione e ottenere una configurazione collaudata e operativa. Nell’attesa, la professionalità e la qualità dei nostri tecnici mantengono e saranno in grado di mantenere efficiente, operativo e sicuro il vecchio Atlantic finché sarà necessario”.
Alessio Tricani
(foto di Giusi Cosentino)