God attacks?

(di Andrea Cucco)
23/03/17

C'è una professione in voga da tempo: l'esperto di terrorismo. Un campo in cui credere o meno in Dio è indifferente ed in cui aver incontrato mezzo terrorista è superfluo. Figura impersonata trasversalmente da cosiddetti “analisti”, militari, colleghi giornalisti e sempre più anche dalla gente comune.

Accade così che in seguito all'attentato londinese di ieri la corsa ai titoli di oggi vede competere sulle prime pagine dei giornali termini quali “Jihad” o “Islam”. Parole di facile presa su un inconscio collettivo frastornato negli anni da eventi tragici che ci hanno assuefatto ad un odio di cui siamo vittime ed artefici.

Si trattano regolarmente conflitti, ma anche singoli attentati, come frutto di estremismo o fanatismo e sento troppo spesso raccontare teatri di operazioni, di crisi o di guerra, anche da vertici militari o politici come risultato di rivalità tra correnti dell'Islam o malinterpretazioni dello stesso. Perché si è anche “teologi” in fondo...

La causa di ogni guerra è una: politica! Per i più raffinati “economica”. Una fede può essere utilizzata per giustificare qualche porcata, ma mai una causa scatenante.

Ricordo come negli anni '80 il termine sciita fosse sinonimo di “estremista”. Visitando (indipendentemente) l'Afghanistan ho scoperto anni addietro che tra le correnti dell'Islam lo sciismo è forse la più inoffensiva, la più rispettosa di ogni essere vivente perché “parte del medesimo Dio”. Problema, quello della non violenza della sua gente, avvertito anche in un colloquio con un Signore della Guerra, per l'appunto sciita, mentre si paventava un ritorno talebano (parliamo di “ritorno al governo” perché “sul terreno”, a poche centinaia di metri dalle caserme di polizia o dell'esercito, è realtà da sempre).

Quando nei proclami o nelle “fatwe” del cosiddetto Stato islamico si leggono ammonimenti od accuse ai “crociati cristiani” certi accostamenti, come si dice a Roma, ci “rimbalzano”: sono folli, propaganda ridicola. Perché dunque dovremmo accettare e dare per buoni quelli che con leggerezza si rivolgono all'Islam?

Bombardamenti inglesi o statunitensi in Libia o in Siria potrebbero mai essere definiti “anglicani” o “protestanti”?

Il “lupo solitario” - che in italiano corrisponde al nostrano “coglione” - è una figura internazionale. Noi occidentali ne abbiamo, negli anni, convinti, addestrati ed armati a migliaia per fini politici, per far danni altrove. E di chi è in definitiva la colpa se ad “attivarlo” siamo stati noi, dopo avere fatto massacrare centinaia di migliaia di esseri umani da una creatura, l'ISIS, di cui (ufficiosamente) abbiamo perso il controllo...?

(immagine: skynews)