"È la bandiera italiana - sotto la quale il Paese si è unito durante il lockdown - la protagonista di una ricorrenza particolarmente significativa per il nostro Paese: il 4 novembre, infatti, terminava la Prima Guerra Mondiale." - Con queste parole il ministero della Difesa celebra l’odierna ricorrenza.
Nel giorno della retorica, delle belle parole, dei politici bravi e buoni, non voglio aggiungere zucchero al miele o sale sulle ferite.
Ricordo tuttavia le parole che mi disse il comandante di compagnia, esattamente trent’anni or sono, passando sotto il Tricolore della caserma: “Il sangue di ieri, la purezza del presente, la speranza nel domani”.
Il sangue di ieri? Allora era indiscutibile e da lì a breve altro ne sarebbe stato versato… Oggi però il mio Paese sembra sempre osservare inerme quello degli altri.
La purezza del presente? Mi lasciò perplesso allora che era al termine la prima Repubblica, oggi, pensando alla nostra politica estera, mi viene in mente solo una bandiera bianca.
La speranza nel domani? Se allora era possibile un minimo sindacale di ottimismo, viste le cronache, di verde mi viene solo la condizione economica dell’Italia.
Ma poi rammento che nella nostra Storia il tricolore è stato un faro, nell’orgoglio e nello sconforto, nella cialtroneria e nel riscatto, nelle sconfitte e nelle vittorie. Nonostante tutto, nonostante tutti.
Chissà se a questo Paese non farebbe bene una vera “Festa della Vittoria”?
Foto: Difesa Online