In tempi di accese discussioni sulle spese militari, su ulteriori tagli agli F-35, sul caso dei due marò ancora in India, ma sopratutto dopo aver assistito alla cerimonia di commemorazione dell'abbattimento e del rilascio, dopo 47 giorni di prigionia, del maggiore (oggi generale) Bellini al tempo della prima guerra del Golfo (v. articolo), mi viene spontaneo un raffronto con quello che erano le forze armate 23 anni addietro.
Con una missione di “polizia internazionale” partecipammo con la consueta ipocrisia costituzionale ad una vera e propria missione di guerra per liberare il Kuwait, un paese occupato con la forza.
Ci unimmo alla coalizione internazionale nelle azioni offensive con otto Tornado, velivoli relativamente moderni, sicuramente all'altezza dei compiti richiesti.
Gli altri equipaggiamenti?
Personalmente ricordo che in caserma avevamo ancora i Garand (fucili americani risalenti alla seconda guerra mondiale), gli M113 (veicoli da trasporto truppa risalenti ai primi anni 60), mortai da 120mm (ad anima liscia, con una gittata massima poco oltre la metà di quelli in dotazione oggi) e la "9 corto" (una Beretta che faceva interrogare sul motivo della presenza negli anni '90 di quei numeri romani incisi sul carrello...).
Non parliamo del resto: mimetiche (monocromatiche), elmetti (M33 del1933!) o bombe a mano (SRCM del 1935!)...
Insomma erano forze armate basate su numeri sulla carta che grazie a Dio, eccetto rare eccezioni, sono state stravolte e straordinariamente migliorate in termini qualitativi.
Le dotazioni erano imparagonabili a quelle attuali e l'addestramento era mediamente scarso.
Eppure Bellini ed il “collega” Cocciolone tornarono.
Quando furono abbattuti quegli uomini avevano appena centrato l'obiettivo assegnato e per due giorni non giunsero loro notizie. Sarebbero potuti essere eliminati senza problemi.
Cosa li salvo dunque?
Voglio pensare che sia stata un'arma che tutti i soldi del mondo non possono comprare: il peso politico dell'Italia di allora.
Era ancora la prima repubblica: corrotta, puzzona e decadente, ma rappresentata da politici che facevano e sapevano fare politica.
A cosa ci servono oggi gli F-35, dei velivoli stealth, se, come avvenuto per gli AMX in Afghanistan, li mandiamo in teatro disarmati?
A cosa serve una Cavour se poi dobbiamo caricare clandestini dal nome di “migranti”? Quasi fossero moderni pellegrini della Mayflower!
Su questo punto non metto in discussione che siano poveri disperati in cerca di aiuto, ma perché costringerli a rischiare la pelle facendo ricchi trafficanti e scafisti senza scrupoli?
Mandiamo la Tirrenia, non la Marina Militare, a prenderli direttamente in Africa. Con biglietti da 2-3000 dollari a testa, meno strada da percorrere (ed in linea retta) magari ne ripianeremmo il bilancio.
Ma sopratutto: a cosa ci servirebbero il doppio degli F-35 o di Cavour se, senza rispetto e considerazione internazionale, non riusciamo a far rispettare nemmeno i più elementari diritti di due concittadini, ostaggi dell'italica cialtroneria in un paese straniero da 900 giorni?
Andrea Cucco