L’Italia avrà (finalmente) i corazzati. Ma c’è poco da sorridere…

(di Andrea Cucco)
04/07/24

A sole tre settimane dalla rottura dell’accordo con KNDS (nata dalla fusione tra la tedesca Krauss-Maffei Wegmann e la francese Nexter), ovvero la maggiore azienda europea produttrice di carri armati, Leonardo ha siglato con Rheinmetall un memorandum of understanding per creare una joint venture che svilupperà e commercializzerà un nuovo Main Battle Tank (MBT) e la piattaforma Lynx per il programma AICS dell'Esercito italiano. Di quest’ultima non ci occuperemo oggi perché ampiamente descritta in passato (soprattutto quando certe aziende volevano "patriotticamente" i ben meno protetti CV90... - leggi articolo Garibaldi avrebbe detto: "Qui si fa il mezzo migliore o si muore!").

La società mista, con sede in Italia, sarà il Lead System Integrator, prime-contractor e system integrator, in entrambi i programmi italiani MBT e AICS e definirà anche la roadmap per la partecipazione nel futuro Main Ground Combat System (MGCS) europeo.”

In parole povere guiderà e coordinerà l'intero progetto, essendo la principale responsabile della sua realizzazione, assicurandosi che tutti i componenti e sistemi funzionino insieme in modo efficace.

Cosa è cambiato?

Sicuramente l’approccio tedesco: se prima la parola finale sulle decisioni era riservata a KNDS, ora la “design authority” appare congiunta.

Cosa deve invece cambiare?

1) Innanzi tutto il carro armato in questione. Il Leopard 2 A8, fino all’ultima edizione di Eurosatory, rappresentava uno dei migliori mezzi disponibili. All’edizione 2024 della principale fiera internazionale dedicata alla difesa e alla sicurezza terrestre, sia KNDS che Rheinmetall hanno presentato versioni dei loro carri con torri a caricamento automatico ed unmanned (senza equipaggio).

Una novità strepitosa? Tutt’altro: a distanza di un decennio dalla presentazione del T-14 Armata russo, si cerca di preservare la vita degli equipaggi seguendo l’esempio di chi sembra peraltro - dopo anni di guerra in Ucraina - poter sopportare alte perdite in vite umane.

Quando dunque si legge di acquisizione di "Panther", auspichiamo che si sottintenda la versione “U” (KF-51-U: "Unmanned" - foto apertura e sotto).

2) Categoricamente l’approccio “de noantri”: far decantare nuovamente la “italianizzazione” di un tank millantando “eccellenze”, quando abbiamo storicamente dimostrato di non esser mai stati in grado di realizzare un carro valido e competitivo, è pericoloso. Leonardo è ai vertici in molti campi, come quello elicotteristico, ed è in grado di progettare e produrre moltissimi componenti di qualità. Non sia tentata di imporre gocce di petrolio in un bicchiere di latte. È malsano.

Viste le origini “pugliesi” dell’AD di Leonardo, Roberto Cingolani, mancato il “Leopardotto”, sarà insomma tentato da un “Panth(z)erotto”?

Essendo un saggio manager confidiamo di no per diverse ragioni... Con un carro vincente c’è da conquistare una grossa fetta di un ricco mercato globale e da innovare presentandosi (a pieno diritto) nel programma MGCS (Main Ground Combat System - iniziativa franco-tedesca per sostituire i Leopard 2 ed i Leclerc entro il 2035).

Rheinmetall ha in listino mezzi all'avanguardia ma è senza un cliente di lancio del calibro dell'Italia. L'Alleanza è e sarà utile ad entrambi gli attori industriali.

C’è infine un dettaglio, secondario ma per gli utilizzatori finali importante: la realizzazione di quel “Polo Terrestre” che il nostro Esercito sogna... da sempre!

3) Il tempo: con una guerra mondiale imminente e - per chi viaggia o non legge solo la pagina dell’oroscopo - oramai certa, sentir parlare di “urgenti programmi” da concludere in 13-15 anni è imbarazzante e miope. Fra soli 4 anni potrebbe (dovrebbe) essere terminata e, se da un lato si può pensare ad una durata tutto sommato breve, dall'altro si dovrebbe riflettere sulla sua conseguente intensità. Ed oggi, per troppi aspetti, i nostri militari e concittadini si presentano ad un nuovo "drammatico appuntamento" in brache di tela, poca libera informazione e tanta tanta tanta retorica.

C’è ora poco da sorridere e moltissimo da fare

Serve che i responsabili politici, aziendali e militari disfino la valigia col costume da bagno e si rassegnino: tocca agire, subito ed alacremente... abbiamo già perso anni da quando è squillata la sveglia!

Sappiamo bene che - tardivamente - si lavorerà anche di notte ed H24. Sappiamo anche bene che, in quei momenti, rimpiangeremo amaramente ogni secondo sprecato OGGI.

Foto: Difesa Online