“E’ stato il primo sottomarino ad aver affondato una super-portaerei americana a propulsione nucleare”.
Lo scorso marzo emerse sulla rete (per pochissime ore in realtà) un rapporto a cura del Ministero della Difesa francese sulle esercitazioni congiunte tra il Gruppo di Battaglia della portaerei Theodore Roosevelt ed il sottomarino classe Rubis S-602 “Safir”. Il resoconto di quelle esercitazioni sono state ritenute scioccanti per il semplice motivo che un solo sottomarino era stato in grado di affondare la metà delle navi americane, portaerei compresa.
Il rapporto è stato immediatamente ritirato dalla rete, sfuggendo alla maggior parte dei media. Gli stessi americani, del “massacro” durante la COMPTUEX 2015 non fanno alcuna menzione.
Ancora oggi, collegandosi al link d'origine, non c’è traccia del rapporto: è stato misteriosamente rimosso dal Ministero della Difesa francese. Non è sfuggito però ai media cinesi che proprio nel nuovo numero di “Ordnance Industry Science and Technology” analizzano l’episodio in un approfondimento dal titolo “A Single Nuclear Submarine ‘Sinks’ Half of an Aircraft Carrier Battle Group”.
“Il Gruppo da Battaglia di una Portaerei è un sistema armonizzato composto da una difesa multilivello ed altamente efficiente. Eppure, il rapporto francese (quindi con un ragionevole grado di credibilità) dimostra le capacità dei sottomarini nucleari nella Modern Warfare navale.
I sottomarini sono la nemesi delle portaerei. Nel corso della seconda guerra mondiale, non meno di diciassette portaerei furono affondate dai sommergibili (otto dai sottomarini americani). Ma l'episodio storico che viene sempre ricordato non è quello della seconda guerra mondiale, ma della guerra delle Falkland. Questo breve, ma aspro conflitto nei primi anni 1980, sembra aver avuto un impatto fuori misura sullo sviluppo navale cinese. Quell’episodio ha dimostrato l’efficienza delle tattiche adottate dal sottomarino nucleare britannico HMS Conqueror che senza mai essere stato rilevato ha affondato l’incrociatore leggero General Belgrano. Ovviamente la Marina argentina non può essere paragonata alla US Navy.
Quindi come è possibile che la marina francese sia stata in grado di penetrare il formidabile schermo ASW americano intorno alla portaerei USS Roosevelt, ‘affondando’ il vettore e parte della sua scorta?
A parità di formazione (quindi molto elevata) sono proprio i sistemi d’arma a fare la differenza. I sottomarini nucleari d’attacco classe Rubis, sono tra i più piccoli del mondo. I classe Los Angeles, per fare un confronto, sono grandi tre volte tanto”.
Sarebbe opportuno rilevare che la Marina cinese ha sempre guardato con attenzione i progetti francesi per sottomarini di piccole dimensioni adatti anche per le acque poco profonde del Pacifico occidentale. Rispetto alla nuova dottrina aeronautica per i caccia di sesta generazione (velocità ipersonica a discapito della bassa osservabilità), per i sottomarini sembra valere esattamente il contrario. La velocità non conta: i sottomarini di piccole dimensioni sono letali perché “invisibili”.
“Ci sono altri fattori da considerare. La rilevazione aerea è efficace in alcuni contesti operativi, ma non per tutti. Così come le enormi dimensioni di un Gruppo da Battaglia USA rappresentano un facile obiettivo anche alle lunghe distanze. Anche le stesse armi antisom sono controproducenti in quanto inquinano l’ambiente acustico quando non si affonda il sottomarino al primo colpo. La potenza navale degli Stati Uniti non ha eguali nel mondo, ma il nostro obiettivo è quello di sfruttare le crepe della loro (non sempre) impenetrabile armatura”.
(foto: US Navy)
Nota: A riguardo leggete l'approfondimento "Il Comando Flottiglia Sommergibili di Taranto". Gli italiani lo hanno fatto nel 2008. In silenzio...