Attacco a Kursk. Oleksandr Syrs'kyj come Scipione l’Africano?

(di Nicola Cristadoro)
14/08/24

L’azione è iniziata il 6 agosto lungo le due direttrici che dalla città di Sumy si diramano in direzione Sudzha e verso Nikolayevo-Darino ed entrambe convergenti sull’abitato di Kursk. Come sempre accade nel momento in cui le operazioni sono in atto, le notizie sono frammentarie ed imprecise.

Fonti aperte1 riferiscono di almeno cinque brigate ucraine, non 300 uomini e 11 carri armati e una ventina di veicoli corazzati da combattimento,2 come dichiarato inizialmente dalle autorità russe per minimizzare l’evento. Le cinque brigate in questione sono la 22ª, l'88ª, la 116ª e la 61ª brigata meccanizzata dell'esercito, a cui si è affiancata l’80ª brigata d'assalto aereo, che attualmente può essere considerata come un’unità d’élite delle forze armate di Kiev.

In particolare, la 116ª brigata ha pubblicato un video, girato dal gruppo di acquisizione obiettivi Khorne che opera alle sue dipendenze, in cui mostra i propri carri armati e veicoli trasporto truppe mentre procedevano verso Kursk. Nel video, il team specializzato nelle attività ISTAR3 esulta, dichiarando: “I nostri veicoli si muovono sul suolo russo come se fosse la nostra patria.”4 Anche la 61ª brigata ha diffuso un video5 che il 99° battaglione meccanizzato, inquadrato nell’unità, ha realizzato e messo sulla rete dalla città russa di Sudzha.

Nel complesso, le cinque brigate confermate nell’area di Kursk costituiscono un gruppo eclettico che gestisce un insieme eterogeneo di veicoli e armamenti di origine russa, europea e americana. Tra questi è stata riportata6 la presenza di APC-IFV7 Stryker, forniti dagli Stati Uniti, di carri armati PT-91 di fabbricazione polacca e di un’ampia gamma di pezzi di artiglieria: obici 2S3 russi, obici AS-90 britannici ed obici M-109L italiani, nonché lanciarazzi RM-70 della Repubblica Ceca.

Nei pressi di Sumy, a circa 50 chilometri dal campo di battaglia di Kursk, si è schierata la 49ª brigata di artiglieria, equipaggiata con AS-90 e altri tipi di obici. Si può supporre che anche la 27ª brigata di artiglieria, la cui base è proprio a Sumy, sia impiegata nell’area, in quanto è una delle due brigate ucraine che dispongono dei lanciarazzi multipli HIMARS (l’altra è la 15ª brigata di artiglieria) e un video sempre opera del Gruppo Khorne mostra quello che sembra un attacco con gli HIMARS contro una colonna di truppe russe in marcia verso Kursk.8 L’attacco ha distrutto un battaglione russo nella notte tra l'8 e il 9 agosto ed è singolare la serie di reazioni indignate di numerosi milblogger russi. I commenti, a volte davvero coloriti, esprimono la rabbia dei Russi per le conseguenze dell’azione. Molti di loro hanno chiesto che i comandanti che hanno autorizzato il movimento della colonna siano puniti; l'analista militare russo Roman Alekhine ha scritto “abbiamo bisogno di esecuzioni”; il blog The Two Majors ha scritto che “chiunque abbia dato l'ordine di muoversi in colonna nell'area... dovrebbe essere condannato secondo le leggi di guerra”. Il Tredicesimo canale, che vanta legami con il Gruppo Wagner, ha definito i responsabili “creature senza cervello”. E ancora: “Nel terzo anno di guerra, anche una scimmia poteva essere addestrata, ma non qualche generale di stato maggiore del ministero della Difesa [russo] che ha dato l'ordine per una marcia così suicida nella zona del fronte”.9

A proposito degli M-109L, si rende necessaria una piccolissima digressione relativa alle reiterate dichiarazioni del governo che, all’indomani dell’attacco condotto dall’Ucraina, si è affrettato a puntualizzare che le armi fornite dall’Italia non sono impiegate nella zona delle operazioni. Evidentemente non è così ed è normale che non lo sia. La politica agisce secondo i propri criteri ed i propri sofismi, ma le regole sul terreno dove si combatte sono diverse. Un’arma è un’arma e chi ne dispone la adopera come ritiene più opportuno, per difendersi o per attaccare. Sembra banale doverlo dire, ma la realtà lo impone.

Lo stesso discorso vale per tutte le perplessità manifestate dalla politica internazionale relativamente al fatto che l’Ucraina abbia “osato” attaccare in forze oltre il proprio confine. Dall’inizio della guerra seguita all’invasione russa del 24 febbraio 2022 c’erano già stati attacchi portati su obiettivi in territorio russo: unità militari, strutture del comparto militare-industriale, aree per l’estrazione petrolifera. Molti degli attacchi sono stati effettuati con i droni, in altri casi si è trattato di bombardamenti incendiari e di sabotaggi ferroviari. I servizi di intelligence ucraini hanno ammesso di aver organizzato alcuni di questi attacchi. Altri sono stati compiuti da attivisti russi contrari alla guerra. Ci sono stati bombardamenti transfrontalieri, attacchi missilistici e incursioni via terra partite dall'Ucraina, principalmente nelle oblast’ di Belgorod, Kursk e Bryansk.

Più volte, le forze paramilitari filo-ucraine hanno lanciato incursioni dall'Ucraina in Russia, sono penetrate in villaggi di confine e combattuto contro l'esercito russo, ma si è trattato sempre di azioni “mordi e fuggi”, mai di un’azione militare continua e progressiva che si è spinta in profondità per oltre una trentina di chilometri dal confine russo – ucraino, occupando in una settimana oltre 1000 chilometri quadrati di terreno, come è accaduto ora.

La guerra si combatte su due fronti e, sotto il profilo della diplomazia e del diritto internazionale, un conto è prodigarsi negli sforzi per trovare delle soluzioni che conducano alla pace, un altro è non riconoscere il diritto alla difesa da parte di chi è attaccato. Dunque, niente di strano se ora l’Ucraina sottopone i villaggi e le città russe a quanto sta subendo da due anni e mezzo sul proprio territorio. Spiace per i 120.000 civili russi ad oggi costretti ad abbandonare le proprie case, ma è ciò che hanno dovuto fare decine di migliaia di civili ucraini.

È lecito, allora chiedersi: “Perché ora e non prima? Perché l’Ucraina non ha attaccato la Russia in casa propria già da tempo?” Nel quadro delle iniziative intraprese dalla Comunità Internazionale per contenere gli effetti del conflitto, è probabile che il diniego al consenso per azioni militari ucraine portate oltre i propri confini abbia sempre prevalso, ma adesso, sembra che si propenda ad una “tacita tolleranza”, almeno da parte dell’Occidente, ed è in quella direzione che il presidente ucraino Zelensky sta cercando di “forzare la mano” per ottenere un pieno appoggio. Naturalmente se l’Ucraina ha potuto intraprendere una tale direzione è anche in virtù degli armamenti che continuano ad esserle forniti.

Sebbene sia ancora possibile che le brigate non intendano rimanere in Russia, al momento non ci sono segnali che rallentino i loro attacchi.

Niente di strano, poi, se nel quadro della campagna ibrida condotta del Cremlino la narrazione bellica di Mosca prosegua sulla falsariga dei deliranti proclami cui ci ha abituati fino ad oggi. Il presidente Vladimir Putin ha descritto l'incursione delle forze armate ucraine nell'oblast’ di Kursk come una “provocazione su larga scala”.10 Ha accusato il “regime di Kiev” di “sparare indiscriminatamente vari tipi di armi, compresi i missili, contro edifici civili, case e ambulanze”.11 L'ex presidente e vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Russia, Dmitrij Medvedev, ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che “questa (guerra) non è più solo un'operazione per riconquistare i nostri territori ufficiali e punire i nazisti. È possibile e necessario recarsi nelle terre dell'Ucraina ancora esistente. A Odessa, a Kharkiv, a Dnipropetrovsk, a Mykolaiv. A Kiev e oltre” e che “anche l'attuale campagna militare si concluderà con la vittoria incondizionata della Russia”.12 Abbiamo poi la dichiarazione del ministro della Difesa russo Andrei Belousov “Siamo in guerra con tutto l’Occidente”13 e le affermazioni dei sindaci di vari villaggi teatri dalle battaglie,riportate dai telegiornali nostrani, che sostengono che l’esercito ucraino avrebbe impiegato armi chimiche durante gli attacchi.

Voglio soffermarmi anche sull’enfasi data alla notizia dell’impiego di “una temibile bomba termobarica Odab-500”14 sulle truppe di Kiev impegnate presso Kursk e mi associo a quanto osservato dal colonnello Giorgio Orio Stirpe, esperto analista militare: “Il rilievo dei russi all’uso di una sola bomba termobarica è una pura operazione di propaganda, cosa nella quale i russi sono peraltro maestri, ma fa un danno minimo su una vasta operazione dinamica che coinvolge da 5 a 8 brigate ucraine.”15

Niente di strano, infine, se il 10 agosto, il governo di Minsk ha annunciato il trasferimento di un missile Iskander, di sistemi di lanciarazzi multipli Polonez e di reparti delle forze speciali nelle aree confinanti con l'Ucraina. L'11 agosto, poi, il ministero della Difesa bielorusso ha annunciato che stava spostando i suoi carri armati al confine con l'Ucraina per rafforzare il contingente di truppe ivi dislocate. Tali manovre prefigurano il tentativo di aiutare la Russia e distrarre l'attenzione del comando ucraino in direzione della Bielorussia.

Prendo ora spunto da alcune affermazioni del gen. Paolo Capitini, pienamente condivisibili, da lui formulate nella brillante sintesi su quanto sta accadendo nella regione russa di Kursk, presentata nella trasmissione Omnibus del 12 agosto 2024. In risposta alla domanda se fosse possibile intravedere un fallimento dell’intelligence militare russa nella mancata previsione dell’attacco condotto dagli Ucraini a partire dal 6 agosto, ha risposto che al giorno d’oggi quello che era un elemento caratterizzante della manovra militare, cioè l’“effetto sorpresa”, è praticamente impossibile da realizzare. Come considerazione personale aggiungo che ciò che si può ancora fare con una certa efficacia e, tuttavia, bisogna essere davvero bravi e avere un po’ di fortuna (senza mai contarci, però), è studiare e attuare un buon piano d’inganno. Ma non è questo il caso.

Quello che si può (e si deve) fare - e qui riprendo il ragionamento di Capitini - è non trascurare gli indicatori di quanto sta evolvendo nell’area delle operazioni; “non trascurare” significa saper individuare ciò che è rilevante e, soprattutto, saperlo interpretare per capire quale sia l’orientamento del nemico. Ecco a cosa servono i piani d’inganno. A rendere difficile il lavoro degli analisti e a indurli a trarre conclusioni errate e fuorvianti.

Ma torniamo all’intelligence failure del Cremlino. Su diversi media è stata riportata la notizia di segnali dell’imminente attacco ucraino in territorio russo; il fatto che siano stati apparentemente ignorati dai vertici delle forze armate di Mosca non può che destare qualche perplessità; tra l’altro, una conseguenza rilevante è che anche verso l’iconico Gerasimov la pazienza del Cremlino si starebbe esaurendo:

Il capo di stato maggiore della Federazione Russa, Valerij Gerasimov e alti funzionari probabilmente hanno ignorato gli avvertimenti dell'intelligence sul raduno dell'esercito ucraino al confine della regione di Kursk. Lo riporta Bloomberg, citando una fonte vicina al Cremlino.16 Secondo l'interlocutore dell'agenzia, i servizi di sicurezza hanno ricevuto le informazioni due settimane prima dell'attacco, ma Vladimir Putin non ne è stato informato. Allo stesso tempo, a quanto pare, l'esercito russo è stato colto di sorpresa dall’attacco e quindi non ha opposto una resistenza adeguata alle forze armate ucraine. L'interlocutore di Bloomberg ritiene che sia improbabile che Gerasimov venga rimosso nel prossimo futuro, ma "la pazienza del Cremlino con le sue azioni in guerra si sta esaurendo".17

Evidentemente la lezione appresa dagli esiti dell’invasione del 24 febbraio 2022, che ha visto il fallimento di una rapida conquista dei territori ucraini e di un altrettanto rapido consolidamento indolore su di essi, non è poi stata così ben “appresa”. Ancora una volta sembra emergere la volontà di compiacere ad un capo (Putin) negando un’evidenza che, infine, sortisce un effetto-boomerang che non può che causargli irritazione:

"Questo è uno schiaffo in faccia per il presidente. Non siamo stati in grado di respingere il nemico per (tre giorni). Nelle regioni della Russia si è creato un pericolo per la popolazione. Il prezzo del gas europeo è aumentato. Questo non è il modo in cui si comporta un paese fiducioso della sua vittoria", ha detto la fonte. "Le nostre guardie di frontiera sono state circondate e costrette a combattere. I coscritti sono stati catturati. È chiaro che l'offensiva degli ucraini può essere solo un successo a breve termine. Tuttavia, quello che è successo è molto spiacevole, dal punto di vista della reputazione", ha continuato. … L'operazione dell'esercito ucraino ha "innervosito Putin", ha detto un funzionario del governo a Politika.18

Accantonando l’ipotesi di un’operazione su vasta scala mirata a conquistare territori sul suolo russo in via permanente, proprio questo è uno degli obiettivi che Kiev potrebbe essersi prefissato e che dà un senso all’iniziativa: destabilizzare l’iceman Putin, spingerlo a decisioni avventate sull’onda di un’emotività fuori controllo. Il 7 agosto, il presidente russo si è affrettato a convocare un consiglio di emergenza con i vertici della Difesa e della Sicurezza nazionale - il ministro della Difesa Andrei Belousov, il segretario del Consiglio di Sicurezza Sergej Šojgu, il direttore del Servizio di Sicurezza Federale Aleksandr Bortnikov e il capo di stato maggiore della Difesa Valerij Gerasimov - durante il quale si è sentito rassicurare sugli eventi in corso:

Vladimir Putin: Buon pomeriggio, cari colleghi!

Vi preghiamo di riferire tramite i vostri dipartimenti sulla situazione che si sta sviluppando nella regione di Kursk. Il capo di stato maggiore [Valery Gerasimov] si trova ora in uno dei centri di controllo operativo e riferirà tramite collegamento video. E poi Sergei Kuzhugetovich [Shoigu] parlerà dei risultati del suo viaggio in Iran e Azerbaigian.

Per favore, Valery Vasilievich.

V. Gerasimov: compagno comandante in capo supremo!

Alle 5:30 del mattino del 6 agosto, unità delle forze armate ucraine che contavano fino a mille persone sono passate all'offensiva con l'obiettivo di catturare una parte del territorio del distretto di Sudzhansky nella regione di Kursk.

Le azioni delle unità che coprivano il confine di stato insieme alle guardie di frontiera e alle unità di rinforzo, gli attacchi aerei, le forze missilistiche e il fuoco dell’artiglieria hanno fermato l’avanzata del nemico in profondità nel territorio in direzione di Kursk. Attualmente, le unità del Gruppo Nord, insieme alle guardie di frontiera dell'FSB russo, continuano a distruggere il nemico nelle aree direttamente adiacenti al confine russo-ucraino. Le perdite nemiche ammontarono a 315 persone, di cui almeno 100 uccise e 215 ferite. Sono stati distrutti 54 veicoli corazzati, inclusi sette carri armati.

L'operazione verrà completata sconfiggendo il nemico e raggiungendo il confine di stato.

Il rapporto è finito.19

Tuttavia, a sei giorni dalla penetrazione in territorio russo, la situazione rimaneva invariata e Putin si è sentito in dovere di convocare un’altra riunione di emergenza, a cui ha presenziato anche il capo della guardia nazionale russa (i “pretoriani” di Putin) Viktor Zolotov, per ridimensionare l’impatto emotivo che gli eventi stanno avendo sulla popolazione. Le unità ucraine, dopo cinque giorni di combattimenti, avrebbero occupato circa 450 chilometri quadrati nell’oblast’ di Kursk e catturato decine di militari russi.20

Se a livello strategico, dunque, l’obiettivo può essere considerato l’aver messo a dura prova la resilienza della leadership politica russa, a livello tattico potrebbe essere la conquista delle vie di comunicazione stradale e ferroviaria che da Kursk conducono a Belgorod, in modo da interrompere il flusso logistico che rifornisce le truppe russe che operano nell’oblast di Kharkiv. Ecco, allora che il direttore dell’FSB Aleksandr Bortnikov ha ricevuto da Putin il mandato di organizzare nelle oblast’ di Kursk, Bryansk e Belgorod quello che, con l’attitudine russa al ridimensionamento propagandistico degli eventi, è stato definito “regime operativo antiterrorismo”, per assumere temporaneamente il controllo delle regioni fino a quando le condizioni non torneranno alla normalità.

Ancora qualche osservazione, di carattere eminentemente tattico. La prima riguarda la scelta dell’area di Sumy per muovere in territorio russo. Per le caratteristiche morfologiche del territorio, tale settore è rimasto praticamente sguarnito rispetto ad altri occupati dai Russi nel Donbass:

Si consideri inoltre che la città ucraina di Sumy è circondata da terreno compartimentato (colline e foreste), ma dopo il confine russo si aprono pianure e un terreno relativamente aperto fino a Kursk, interdire quest’area può costringere i russi a schierare delle unità di presidio in zone aperte più facilmente colpibili dall’artiglieria. Inoltre, le strade est-ovest tra Sumi e Kursk sono poche e a bassa portata (la più grande è una strada regionale mentre l’autostrada E 38 passa molto più a nord), ogni attacco corazzato in quest’area avrebbe le sue linee di rifornimento canalizzate su poche strade e quindi facile preda dell’interdizione da parte del fuoco di artiglieria. Per questo i russi non hanno predisposto grosse difese fisse in quest’area, dato che qualsiasi penetrazione corazzata si potrebbe fermare semplicemente bloccando le poche strade est-ovest.21

È assolutamente rilevante, poi, il passaggio dalla guerra di posizione a quella manovriera a cui i Russi, dopo un lunghissimo periodo di “guerra di posizione” hanno dovuto repentinamente riadattarsi per fronteggiare la penetrazione effettuata dalle forze ucraine. Questo cambiamento li ha obbligati a spostare truppe schierate in altri settori, impiegando anche le forze mantenute in riserva, come nel caso di una colonna militare trasferita dall'oblast di Belgorod al distretto di Sudzhansky (nella zona dei combattimenti), equipaggiata con pezzi di artiglieria semoventi Msta-S da 152 mm modificati con telai anti-drone e veicoli di supporto al combattimento.22 I simboli sui mezzi mostravano che il comando russo stava trasferendo truppe già con esperienza di combattimento nell'oblast di Kursk come rinforzo.23 È molto probabile che un altro obiettivo di Kiev sia quello di alleggerire la pressione esercitata dal dispositivo militare russo nel Donbass.

Concludo con la riflessione di Vladimir Pastukhov, politologo russo il cui punto di vista su quanto sta accadendo sul teatro di guerra russo-ucraino è molto lucido lascia spazio a nuove prospettive da cui guardare le capacità e le scelte operative dei due avversari, sia sotto il profilo politico-strategico, sia sotto quello tattico-militare:

“Ci sono due ipotesi riguardo allo stato delle forze armate russe. Si presuppone che le risorse militari russe siano, in linea di principio, illimitate e che la Russia possa mobilitare quante persone e risorse desidera (nell’ambito di questo conflitto locale, ovviamente). L’unica domanda è la volontà politica e il tempo. Un’altra ipotesi è che la Russia, come l’Ucraina, operi al limite delle sue capacità, ma giochi meglio a poker (bluffando). In questo caso, una pressione inaspettata ed eccessiva può avere un effetto farfalla.24 In questo senso, l’offensiva inaspettata delle forze armate ucraine vicino a Kursk non riguarda i chilometri quadrati, ma il futuro della guerra. Sulla base dei suoi risultati verranno misurati gli approcci ai piani di pace, i piani per l’assistenza militare e finanziaria all’Ucraina (d’altra parte, l’assistenza tecnico-militare alla Russia). Forse questa è una delle battaglie più importanti della campagna 2023-2024 in termini di significato politico, superando nelle sue conseguenze tutto ciò che accade vicino ad Avdiivka e nei suoi dintorni. Non si tratta di una svolta tattica, ma di un'impresa strategica (precisamente in senso politico, e non puramente militare).”25

La storia è maestra di vita e sembrerebbe proprio che il capo di stato maggiore della Difesa ucraino Oleksandr Syrs'kyj abbia appreso la lezione di Scipione l’Africano.

1 D. Axe, More Ukrainian Brigades Roll Into Russia’s Kursk Oblast As Ukrainian Artillery Blocks Russian Reinforcements, Forbes, 09/08/2024. https://www.forbes.com/sites/davidaxe/2024/08/09/more-ukrainian-brigades....

2Moscow Rushes Troops to Kursk Region as 3 Killed in Ukrainian Attacks, The Moscow Times, 06/08/2024. https://www.themoscowtimes.com/2024/08/06/moscow-rushes-troops-to-kursk-....

3Intelligence, Surveillance, Target Acquisition, Reconnaissance.

6 D. Axe, ibid.

7 Armoured Personnel Carrier - Infantry Fighting Vehicle.

9Russian Milbloggers Blame ‘Incompetence’ for Ukrainian HIMARS Strike That Destroyed Russian Battalion, Kyiv Post, 09/08/2024. https://www.kyivpost.com/post/37140.

10Fighting continues in Russia’s Kursk region as Ukraine carries out largest cross-border incursion of war so far, Meduza, 07/08/2024. https://meduza.io/en/feature/2024/08/07/fighting-continues-in-russia-s-k....

11 Ibid.

12 K. Jochecová, J. Posaner, N. Nöstlinger, J. Cienski, Russia declares state of emergency in Kursk as Ukraine pushes incursion, Politico. 08/08/2024.https://www.politico.eu/article/russia-vladimir-putin-ukraine-kursk-volo....

13 J. Carpani, "Siamo in guerra con tutto l'Occidente". L'attacco del ministro russo, Il Giornale, 12/08/2024. https://www.ilgiornale.it/news/guerra/mosca-guerra-tutto-loccidente-veri....

14Mosca reagisce a Kursk, “bomba termobarica sul nemico”, ANSA, 10/08/2024. https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2024/08/10/mosca-reagisce-a-kursk....

15 A. Farruggia, L’avanzata degli ucraini. Migliaia di russi in fuga. E Putin usa la super bomba contro le truppe di Kiev, Quotidiano Nazionale, 11/08/2024. https://www.quotidiano.net/esteri/lavanzata-degli-ucraini-migliaia-di-ru....

16Russia Declares Border Area Emergency as Ukraine Troops Strike, Bloomberg, 08/08/2024. https://www.bloomberg.com/news/articles/2024-08-08/russia-calls-kursk-em....

17 P. Kozlov, Putin Seethes as Ukraine’s Shock Incursion Catches Leadership By Surprise, The Kozlovpaper, 09/08/2024. https://kozlovpaper.substack.com/p/putin-seethes-as-ukraines-shock-incur....

18 Ibid.

20 A. Faruggia, ibid.

21 P. Calamai, Tu chiamale se vuoi infiltrazioni. L’infiltrazione ucraina a Kursk, InOltre, 12/08/2024. https://inoltreblog.com/2024/08/12/tu-chiamale-se-vuoi-infiltrazioni-lin...

22Россия перебросила в Курскую область военных и технику из Белгородской и Донецкой областей (La Russia ha trasferito personale e attrezzature militari dalle regioni di Belgorod e Donec’k alla regione di Kursk), Агентство, 09/08/2024.https://www.agents.media/rossiya-perebrosila-v-kurskuyu-oblast-voennyh-i....

23Российское командование перебрасывает резервы в Курскую область с харьковского направления (Il comando russo sta trasferendo le riserve nella regione di Kursk dalla direzione di Kharkiv). The Insider, 09/08/2024. https://theins.ru/news/273743.

24 Il riferimento è alla teoria di Edward Lorenz, secondo cui in un sistema un piccolo cambiamento nelle condizioni iniziali porta ad un risultato significativamente diverso.

25https://t.me/v_pastukhov/1196.

Foto: presidenza ucraina