Boko Haram prova ad aprire l'ombrello e fa traboccare il vaso

19/05/14

Boko Haram starebbe per rilasciare alcune delle ragazze rapite. Questa la notizia diffusa dal Telegraph alcune ore fa, citando fonti vicine al gruppo terroristico.

I miliziani islamici sarebbero disposti ad effettuare un rilascio graduale degli ostaggi in cambio di alcuni uomini di Boko Haram tenuti in ostaggio nelle carceri nigeriane. I terroristi, avrebbero addirittura rinunciato ad ottenere il rilascio di alcune figure chiave del movimento, limitandosi ad alcuni prigionieri di basso profilo.

Il governo nigeriano, però, continua a smentire ogni tipo di trattativa, anche se iniziano a trapelare i dettagli dell'accordo raggiunto.

In cambio di parte delle ragazze sequestrate lo scorso mese di aprile, il governo nigeriano avrebbe garantito il rilascio delle mogli e delle famiglie dei combattenti di Boko Haram, alcuni delle quali prese in custodia dal governo nigeriano, al fine di esercitare una pressione emotiva sui fondamentalisti.

Boko Haram sarebbe disposto a rilasciare 100 ragazze entro le prossime ore in un luogo sicuro che sarà comunicato successivamente. Il gruppo, viene definito come “terrorizzato”. Ed era soltanto una questione di tempo, considerando la caccia all'uomo già avviata da giorni.

Sui Boko Haram ci sono alcuni dei reparti speciali più letali del pianeta ed ogni ora che passa, la distanza tra terroristi e forze d'assalto si riduce. Motivo per cui, anche a fronte della dichiarazione di guerra contro il movimento fondamentalista annunciata sabato scorso a Parigi, l'unica cosa da fare per restare vivi è iniziare a rilasciare i prigionieri. Proprio Hollande ha un conto aperto con i Boko Haram a seguito del rapimento di una famiglia francese nel 2013 avvenuto in Camerun (si ipotizzò un pagamento in cambio del rilascio, tesi smentita da Parigi).

Stati Uniti, Francia, Canada, Gran Bretagna, Israele, Spagna ed Australia hanno gruppi d'assalto in Nigeria già da alcune settimane (così come da noi ampiamente preannunciato nei giorni scorsi). Droni ed aerei spia sorvolano il paese da circa quindici giorni, mentre tre satelliti militari continuano a mappare l'intera regione.

Camerun, Benin, Ciad oltre alla stessa Nigeria, hanno garantito ogni tipo di supporto, ma l'Occidente si è limitato ad un semplice “vi faremo sapere”.

Ma Abubakar Shekau non è Napoleone: è soltanto un pazzo e lo continua a dimostrare con azioni incomprensibili. Poche ore fa, infatti, Boko Haram ha dichiarato guerra anche alla Cina.

L'ambasciata cinese in Camerun ha confermato che venerdì scorso, dieci operai sarebbero stati rapiti, durante un attacco avvenuto nei pressi di un sito vicino la città di Waza, a 12 miglia dal confine nigeriano e vicino alla foresta Sambisa, roccaforte di Boko Haram. Secondo la stampa cinese Xinhua, un operaio cinese sarebbe stato ferito durante l'attacco. Sono stati rubati anche dieci veicoli appartenenti alla società statale cinese Sinohydro, impegnata nella costruzione di alcune strade in Camerun. Pechino ha anche avvertito le autorità camerunensi. Ogni operazione di salvataggio – hanno affermato i cinesi - dovrà essere pianificata con il nostro governo. Tradotto significa: stiamo inviando truppe, gli ostaggi li liberiamo noi.

Ritornando alle truppe schierate in Nigeria, non si hanno notizie di contingenti italiani impegnati nella “caccia”. Ancora alla finestra la Russia, ma considerando che la Cina tra poche ore avrà almeno 200 uomini delle Forze per Operazioni Speciali in Africa, Mosca potrebbe anche sostenere l'alleato di sempre, senza chiedere il benestare Occidentale. Una scelta più politica che strategica, ma che potrebbe diventare reale nelle prossime ore. Putin ha un disperato bisogno di riavvicinarsi all'Occidente e questa sarebbe l'occasione migliore per provare a smussare gli angoli.

Quel che è certo è che sabato scorso sono state gettale basi per una “Strategia regionale contro il terrore”, sotto la guida Occidentale. Oltre a Boko Haram, il summit parigino ha decretato come nemico del mondo, il gruppo nigeriano Ansaru.

La sensazione è che adesso gli sforzi non sono più concentrati per liberare le ragazze, ma per salvare i Boko Haram dai reparti speciali occidentali sulle loro tracce.

Franco Iacch