La USS Ronald Reagan ha fatto decollare quattro caccia armati (scramble) per intercettare due aerei da ricognizione navale russi che si trovavano ad un miglio nautico dal vettore. La Reagan si trovava ed est della penisola coreana e navigava in acque internazionali. E’ quanto comunicano del Comando della Settima Flotta.
“Due Tu-142, martedì mattina, durante alcune manovre programmate con la Marina della Corea del Sud, sono stati rilevati dai radar della Reagan, in rotta di intercettazione con distanza stimata inferiore al miglio nautico. Quattro F/A-18 Super Hornet sono decollati per intercettare i Bear russi. I due ricognitori, nonostante i tentavi, hanno continuato il volo in silenzio radio. I caccia americani hanno scortato i due ‘antisom’ fino all’uscita dal raggio d’azione della portaerei”.
L'ambasciata russa a Seoul non ha commentato l’episodio, definito dal Pentagono come “provocatorio”.
Il “contatto” è soltanto l’ultimo in ordine di tempo che ha coinvolto russi ed americani. Lo scorso aprile, un Su-24 ha effettuato dodici passaggi a bassa quota a distanza ravvicinata dall’USS Donald Cook, mentre il battello era in acque internazionali nei pressi della Romania. Altri scramble si sono verificati, nei mesi scorsi, nello spazio aereo della NATO (l’ultimo in quello della Turchia).
Secondo le procedure della Marina USA, quando una portaerei come la Reagan è impegnata in operazione di volo, istituisce una “zona di controllo” che si estende a 360 gradi in un raggio d’azione di cinque miglia.
Il vettore – ribadiscono dall'US Navy – non era impegnato in operazioni di volo durante il sorvolo dei Bear russi, ma era pienamente consapevole di tutto ciò che stava accadendo nello spazio aereo circostante.