Il mese scorso abbiamo assistito all’affondamento nel Mar Nero, da parte di uno o più missili antinave ucraini Neptune, dell’incrociatore russo Moskva.
Praticamente tutte le marine del mondo si sono dotate, ormai da decenni, di sistemi missilistici antinave, lanciabili dalle unità navali, dai sommergibili ma anche da terra, utilizzando come piattaforme veicoli ruotati.
Tuttavia si tratta di sistemi d’arma complessi e assai costosi.
Recentemente, l'U.S. Air Force Research Laboratory (AFRL) e l'integrated test team della Eglin Air Force Base hanno dimostrato le nuove capacità operative di armi “intelligenti” a basso costo, lanciabili da velivoli ad ala fissa.
Il cuore del progetto è lo sviluppo di WOSA (Weapon Open Systems Architecture), un nuovo seeker per il targeting di precisione delle unità navali di superficie.
Il test, svoltosi lo scorso 28 aprile (video in fondo), ha visto un F-15E Strike Eagle lanciare una bomba GBU-31 JDAM da 908 kg contro un mercantile al largo del Golfo del Messico.
Si tratta del secondo esperimento della Quicksink Joint Capability Technology Demonstration , una collaborazione congiunta con l’AFRL, il 780th test squadron del 96th test wing e l'85th test and evaluation squadron del 53rd wing, finanziato dall’office of the under secretary of Defense for research and engineering.
Il programma, sviluppato in collaborazione con la U.S. Navy, è finalizzato a fornire nuove opzioni per distruggere obiettivi navali di superficie a costi ridotti rispetto a un siluro o un missile antinave.
La GBU-31 (che contiene circa 430 kg di tritonal) ha colpito l’imbarcazione sotto la linea di galleggiamento, quindi utilizzando lo stesso profilo d’attacco di un siluro.
Per quanto concerne la guida della bomba, questa particolare bomba combina il già esistente pacchetto con sistema di navigazione inerziale (INS) assistito da GPS installato nella coda, con il nuovo seeker montato sul muso.
L’Aeronautica Militare ha acquisito in passato grossi quantitativi di bombe GBU-31/32. Vista anche la scarsa dotazione di missili antinave della Marina e la dismissione, avvenuta ormai da diversi anni, del missile Kormoran, lanciabile dal Tornado IDS, il programma Quicksink potrebbe essere una valida soluzione per conferire agli F-35B (ma anche agli MC-27J Praetorian) capacità antinave.
Foto: U.S. Air Force
Video: AFResearchLab