Quelli che seguono sono i progressi che negli ultimi giorni sono stati registrati nello scenario siriano da parte delle potenze internazionali intervenute in funzione anti-Isis. All'interno della coalizione internazionale, alla quale prendono parte attivamente anche le aviazioni di Stati Uniti, Canada, Australia, Giordania, Emirati Arabi, e recentemente la Germania: quelle di Gran Bretagna e Francia sono le più attive. La Russia, pur interfacciandosi con la coalizione internazionale guidata dalla NATO, interviene regolarmente a fianco dell'esercito siriano.
Francia
L'Operazione Chammal condotta dai francesi prosegue nella sua campagna aerea contro l'ISIS: tra il 26 novembre e il 2 dicembre l'Armée de L'Air e l'Aéronavale hanno condotto 83 sortite, decollando dalla propria portaerei dislocata nel Mediterraneo Orientale e dalle basi aeree di Muwaffaq Salti Giordania e da Al Dhafra negli Emirati Arabi. Durante le ultime operazioni sono stati registrati come distrutti 23 obiettivi in Iraq. Sono in preparazione due raid indirizzati su infrastrutture in cui si producono ordigni esplosivi rudimentali individuate nelle regioni di Al Raïm e Tal Afar (Iraq). Gli obiettivi dei raid francesi, che hanno raggiunto quota 300, sono stati prevalentemente centri di comando ed addestramento del califfato e raffinerie di petrolio nella zona di Deir ez-Zor, in Siria.
Il Presidente Francois Hollande a bordo della portaerei a propulsione nucleare Charles de Gaulle ha comunicato nei giorni scorsi che l'ammiraglia della flotta francese verrà dislocata nel Golfo Persico la prossima settimana. Da lì prenderà il comando delle operazioni congiunte alleate contro il Daesh, congiungendosi con la portaerei americana USS Truman che opererà dallo stesso vettore.
Per la parte francese sono impegnati contro l'ISIS più di 3500 uomini, una portaerei, una fregata antisommergibile, 38 aerei d'attacco, tra i quali 6 Dassault Rafale, 6 Mirage 2000, 18 Rafale M imbarcati, 8 Super Étendard Modernisé e diversi mezzi da ricognizione e per il rifornimento.
Gran Bretagna
L'Operazione Shader, l'impegno britannico in funzione anti-ISIS, estende la sua offensiva alla Siria. La forza aera della RAF presente nella base cipriota di Akrotiri è stata recentemente rafforzata da 6 Typhoon e 2 Tornado, permettendo così un significativo aumento di capacità offensive nella campagna aerea contro il Califfato.
Nella notte tra il 2 e il 3 dicembre i Tornado GR4 hanno colpito per la prima volta obiettivi in Siria e come il resto delle forze aeree della coalizione adesso concentreranno i loro strike sui giacimenti petroliferi attraverso i quali il Daesh finanzia le proprie operazioni. Tali giacimenti sono situati prevalentemente nella Siria orientale e appena identificati dall'intelligence vengono pesantemente bombardati. Il primo obiettivo delle Paveway IV dei "Tonkas" britannici è stata una raffineria petrolifera nei pressi di Omar, a 35 miglia dal confine orientale tra Siria e Iraq. Dalla distruzione di questo unico sito dovrebbe derivare una perdita pari al 10% delle risorse finanziare del califfato. Nei giorni precedenti al primo strike in Siria, i Tornado GR4 e i Reaper della RAF hanno fornito supporto aereo alle forze di terra irachene nella zona di Ramadi e Haditha, e ai peshmerga curdi nei pressi di Sinjar, distruggendo mitragliatrici pesanti in possesso dei terroristi e check-point stradali attraverso i quali di militanti del califfato estorcono denaro per finanziare la causa.
Le operazioni aeree della coalizione avrebbero indebolito enormemente le forze militari Daesh permettendo alle forze di terra Irano-curde di liberare all'incirca il 30% del territorio caduto in mano dei terroristi inizialmente dalla proclamazione del sedicente Stato Islamico nell'estate del 2014. La coalizione ha consolidato le sue posizioni nelle regioni di Baiji e di Sinjar. Riducendo sensibilmente l'asse tra Raqqah e Mosul , fondamentale congiunzione logistica del Daesh. A ovest dell'Iraq, lungo l'Eufrate, la città di Ramadi in mano all'IS è stata circondata e forte pressione viene esercitata anche lungo la linea di Hit-Haditha.
Russia
Secondo il colonnello Steve Warren, portavoce del Pentagono, lo sforzo bellico russo in Siria continuerebbe a concentrarsi prevalentemente sui territori in mano ai ribelli anti-Assad.
Raid della VVS (Aeronautica Militare della Federazione russa) si sono registrati ad Aleppo (video sotto), Idlib, Hama e nelle zone circostanti.
Tra il 30 novembre e il 3 dicembre i cacciabombardieri Su-24 'Fencer' e Su-25 'Frogfoot', scortati da Su-34 ' Fullback' armati con missili aria-aria, hanno duramente colpito una linea di congiunzione chiave, denominata con l'acronimo di GLOC, attraverso la quale la Turchia "sosterrebbe" i ribelli insediati ad Aleppo. Nel frattempo i militanti dell'ISIS avrebbero conquistato 4 villaggi nella zona di Azaz, a poche decine di chilometri dal confine turco. Diversi giornalisti smentiscono invece la veridicità di un video divulgato dal Ministero della Difesa russo che ritrarrebbe un "impianto di stoccaggio di petrolio" colpito il 2 dicembre; l'operazione sarebbe allineata con gli sforzi bellici della coalizione intesi a distruggere le risorse economiche del'IS.
Durante l'ultima settimana del mese di novembre, come conseguenza dell'abbattimento del Su-24, gli attacchi aerei russi si sono concentrati tutti in zone situate lungo il confine con la Turchia: sui valichi in mano ai ribelli di Bab al-Hawa e Bab al-Salam, e sul valico di Jarablus controllato dai militanti del califfato. Ad oggi il dispiegamento russo, suddiviso in più di 5 basi fortificate (le principali sono Latakia e Tartus, l'ultima istituita è la base aera di Shayrat) è da considerarsi il maggiore spiegamento di forze esterne in campo, contando più di 50 aerei e altrettanti elicotteri d'attacco, tank, pezzi di artiglieria, forze speciali "Specnaz" e diversi battaglioni di fanti di marina.
(foto: RAF, video MoD Fed. russa)