Cina: il caccia di quinta generazione J-20 raggiungerà la capacita' operativa iniziale nel 2018

(di Franco Iacch)
07/08/15

Il caccia di quinta generazione cinese Chengdu J-20 raggiungerà la Capacità Operativa Iniziale entro il 2018. Il Chengdu J-20, probabilmente, svolgerà il ruolo di supremazia aerea a lungo raggio in ogni zona della regione del Pacifico occidentale.

E’ quanto titolano questa mattina sulle maggiori testate cinesi.

Lo Shenyang J-31 "Falcon Hawk", invece, dovrebbe essere la piattaforma ideale nella strategia “anti-access area-denial” (A2AD) nel Pacifico Occidentale.

I caccia cinesi di quinta generazione

Il J-31 è sempre stato considerato l’alternativa a buon mercato dell’F-35 e ci si aspetta possa essere adottato in futuro anche dagli alleati della Cina e da quanti non possano acquistare lo JSF “originale”. I caccia J-20 e J-31, in fase di sviluppo in Cina dimostrano l'elevato potenziale della tecnologia dell’industria aeronautica cinese.

Lo Shenyang J-31, (più che altro per propaganda), è definito un caccia di quinta generazione, anche se per l’Occidente è considerato di quarta. Il caccia presenta delle somiglianze con il PAK-FA T-50 russo, anche se sarebbe più corretto affermare che il disegno dello J-31 ricorda quello dell’F-35. Lo Shenyang J-31 "Falcon Hawk", volò per la prima volta il 31 ottobre del 2012. Progettato (verosimilmente) grazie ad un processo di reverse engineering da un caccia stealth americano abbattuto, sarebbe dovuto diventare il caccia cinese imbarcato di quinta generazione, divenendo a tutti gli effetti l’antagonista dell’F-35 Lightning II. Ma qualcosa sembra non aver funzionato.

La Cina, che ha una sola portaerei, ha ridimensionato il reale valore del velivolo, proponendolo alle forze aeree di secondo livello come il Brasile, Pakistan e alcuni paesi del Medio Oriente. Sembra che la tecnologia creata non sia stata pensata inizialmente per l'esportazione, ma costruita per uso interno. Stranamente, anche la stampa cinese lo scorso anno si scagliò contro il velivolo, sostenendo che l'aereo non sarebbe in grado di decollare da una portaerei con armamento pesante.

Analizzando le foto, il J-31 sembra essere poco più di una copia a buon mercato di un jet da combattimento americano. In effetti, la sezione del naso, le code gemelle così come le ali trapezoidali rappresentano le linee distintive della progettazione stealth occidentale. Probabilmente, il J-31 si basa sulla tecnologia estratta dagli aerei americani andati perduti in battaglia, come l’F-117 stealth abbattuto nel 1999, in Serbia.

E’ anche vero che negli ultimi anni, ai danni della Lockeed Martin sono stati compiuti degli attacchi informatici mirati. Hacker cinesi quindi, potrebbero essere riusciti a mettere le mani su alcuni disegni tecnici utili del Raptor e dell’ F-35. Ma è anche vero che per copiare la tecnologia americana non servono soltanto dei progetti. Bisogna anche esserne in grado di trasformarli in realtà. Ad ogni modo, ad oggi è impossibile confrontare il J-31 con gli altri aerei da combattimento, considerata la segretezza che ancora lo circonda.

Sappiamo che il suo radar di controllo di tiro, così come i sottosistemi e l’avionica sono interamente cinesi. Il suo disegno lo fa apparire certamente come un caccia di quinta generazione, ma non conosciamo i materiali utilizzati per il rivestimento del velivolo. Appare ben più serio, invece, il progetto Chengdu J-20, caccia di quinta generazione decollato per la prima volta nel gennaio del 2011 e definito dal Pentagono come “una piattaforma a lungo raggio, in grado di penetrare ambienti pesantemente difesi".

Secondo i cinesi potrebbe entrare in servizio con Capacità Operativa Iniziale entro il 2018 “con prestazioni simili all’F-22 ma con i costi operativi dell’F-35”.

Anche per questo velivolo, i riferimenti si sprecano. Secondo la stampa russa, lo J-20 presenterebbe similitudini nel design al dimostratore tecnologico MiG 1.44 (a sua volta quest’ultimo ricorda l’EFA-2000). Per l’Occidente, invece, il Chengdu J-20 trae ispirazione dal fantastico Northrop YF-23, unico prototipo proposto insieme all’YF-22 per il progetto Advanced Tactical Fighter.

Per il Chengdu J-20 si prevedono almeno sei varianti: intercettore a lungo raggio, dogfigth e scorta, attacco al suolo, ricognizione a lungo raggio, attacco elettronico e piattaforma di lancio per missili anti-satellite. Anche lo J-20 è attualmente equipaggiato con due turboreattori di fabbricazione russa, anche se il caccia di linea dovrebbe essere dotato di un motore di concezione e produzione nazionale.

Il problema della violazione dei diritti d’autore sulle armi russe preoccupa e non poco Mosca, anche se entrambe le parti stanno cercando di risolvere il problema. Giù nel 2008, nell’ambito della cooperazione tecnico-militare tra le due nazioni, era stato siglato un accordo sulla protezione della proprietà intellettuale.

Pescare idee e progetti dagli altri paesi, però, sembra essere una prassi comune per i cinesi. Basti pensare che la stessa concezione di disporre di due caccia stealth per differenti tipologie di missioni è la medesima degli Stati Uniti: F-22/J-20 per la supremazia (dominio) aereo ed F-35/J-31 per il bombardamento, Close Air Support e supporto tattico.

Nel 1992, la Cina ha acquistato alcuni Su-27SK dalla Russia per poi presentare, quindici anni più tardi, lo J-11B, una versione spudoratamente identica al supercaccia russo. Ma le copie non finiscono qui. Secondo i russi la Cina, in violazione degli accordi sulla proprietà intellettuale, avrebbe clonato il progetto del Su-33, il sistema di difesa aerea S-300, i disegni del più potente lanciarazzi d'artiglieria al mondo, il BM-30 Smerch e le specifiche dell'obice semovente 152 mm 2S19 Msta.