La sua prigionia è durata tre anni e mezzo.
Il presidente francese, commentando la liberazione dell’ostaggio, ha parlato di una “fortuita coincidenza”. E’ stata una sorpresa per noi, non avevamo nessuna informazione sulla presenza dell’uomo – ha detto Hollande – ma non appena abbiamo identificato l’ostaggio abbiamo inviato i nostri commando per liberarlo.
L’operazione è stata diretta dal Commandement des Opérations Spéciales. L’assalto è stato condotto dai Tier-1 del ‘1er régiment de parachutistes d'infanterie de marine’.
Circa trenta terroristi sono stati eliminati, nessuna perdita tra i francesi.
L’uomo è stato immediatamente trasportato presso la base avanzata di Tessalit, nel nord-est del Mali, gestita dai reparti speciali francesi.
Sjaak Rijke e la moglie sono due viaggiatori esperti. Quello in Mali per attraversare il Sahara, era un viaggio da sogno. Il sogno, però, si infranse quando uomini armati presero d’assalto l’hotel scelto dalla coppia a Timbuktù. La moglie di Rijke riuscì a fuggire, mentre i terroristi catturarono tre uomini: l’olandese (liberato poche ore fa), uno svedese ed un sudafricano. Questi ultimi due sono ancora nelle mani dei jihadisti.
L’ultima informazione sul 54enne olandese risaliva allo scorso novembre quando comparve in un video rilasciato dal ramo mediatico di al-Qaida nel Maghreb islamico. L’uomo recitò un testo per ‘l’anniversario’ dei suoi mille giorni da prigioniero.
E’ una notizia straordinaria per tutta la nazione – ha commentato il ministro degli Esteri olandese Bert Koenders - sono grato ai francesi e felice per la fine di questo periodo orribile pieno di incertezza ed angoscia.
In ogni casa di Woerden, città natale di Rijke, è stata esposta la bandiera olandese.
L’intervento militare francese nel Mali (ex colonia), ha preso il via nel gennaio del 2013. Parigi ha dato il via all’Operazione Barkhane contro i militanti di al-Qaeda presenti nella Regione.
Il potente contingente francese è a tutti gli effetti una forza combattente di prima linea formata da tremila uomini con un unico scopo: eliminare i jihadisti che imperversano dal Ciad orientale alla Mauritania.
Lo sforzo francese è solo all’inizio. Hollande, infatti, ha già deciso di raddoppiare la presenza militare per sostenere la lotta contro Boko Haram in Nigeria.
La potente forza francese del deserto
Quella schierata in Africa dai francesi non è una forza di peacekeeping, ma un vero e proprio esercito del tutto autosufficiente ed addestrato specificatamente nella guerriglia. Supportato da due compagnie della Legione Straniera, il contingente è formato da 3500 soldati (numero che si raddoppierà a breve).
L’Opération Barkhane è condotta da dieci basi diverse disseminate nella Regione. La base principale dei francesi è quella di N'Djaména, nel Ciad, che ospita 800 soldati. Altri 600 soldati sono stati stanziati nella base di Niamey, in Nigeria, mentre nella base di Gao, nel Mali, sono rischierati altri mille soldati.
Il comando delle forze speciali francesi è rischierato nella base di Ouagadougou, nel Burkina Faso. 500 gli elementi del Commandement des opérations spéciales schierati per operazioni hunter killer. I francesi hanno anche tre piccole basi avanzate a Tessalit , nel Mali, per la proiezione dei reparti speciali nelle operazioni man hunting, Fort de Madama in Nigeria e Faya-Largeau nel Ciad. Altre tre basi, infine, nel Senegal, Costa d’Avorio e Gabon gestite con i governi locali.
La forza francese ha a disposizione 200 carri armati, sei droni, otto aerei da combattimento, una dozzina di aerei da trasporto e venti elicotteri d’assalto.
Franco Iacch
(foto: archivio Ministère de la Défense)