Corpo dei Marine: sciami robotici operativi entro tre anni

(di Franco Iacch)
04/10/16

Entro la fine del prossimo anno, ogni squadra del Corpo dei Marine sarà dotata di un drone per la ricognizione e la sorveglianza. È quanto prevede il Marine Corps Operating Concept.

Nella nuova dottrina di riferimento per i futuri contesti operativi, l’impiego dei droni è ritenuto imperativo. L’obiettivo è quello di fornire ad ogni squadra di fanteria un drone a basso costo. Le manovre effettuate durante il Marine Air Ground Task Force Integrated Experiment 2016, lo scorso agosto, hanno validato le nuove teorie per le squadre assistite.

Non è ancora chiaro come verrà selezionato il produttore del nuovo drone commerciale. Esclusi da tale fornitura i micro droni tattici attualmente testati dai Marine, il cui costo sfiora i 60 mila dollari (foto sotto a dx). Probabile il ricorso alla stampa 3-D per far fronte alle richieste logistiche del Corpo dei Marine.

Nel Marine Corps Operating Concept previste anche delle squadriglie UAV autonome a supporto delle unità di prima linea.

A differenza dei modelli attuali come l'MQ-9 Reaper, i droni concepiti nella nuova dottrina di riferimento saranno del tutto autonomi. Il controllo dello sciame avverrà tramite una sorta di auricolare audio. Invece di avere un flusso costante di dati che richiedono un operatore a tempo pieno per rivedere e interpretare le immagini, i droni si gestiranno autonomamente e saranno in grado di reagire alle minacce. Il nuovo concetto di autonomia si basa sulla presenza umana nel ciclo decisionale nell’esclusivo impiego della forza letale. In tutti gli altri casi, gli UAV saranno autonomi.

Lo sciame ipotizzato dal Corpo dei Marine sarà composto da un minimo di dieci ad un massimo di 40 droni di diversi tipi. Il drone tattico RQ-11 Raven ha un'autonomia di circa 90 minuti. La nuova componente UAV a supporto dei Marine dovrà volare per 12 ore o, comunque, il tempo necessario per completare una singola missione. Qualora la situazione lo richiedesse, i droni saranno in grado di assicurare una presenza continua.

Secondo il rapporto, un equipaggio di terra formato da tre persone, dovrebbe essere in grado di supportare logisticamente una formazione di 40 droni il cui peso dovrà essere compreso tra i due ed i dodici chili. Lo sciame sarà formato da diversi UAV come lo Switchblade, drone kamikaze con una testata esplosiva da mezzo chilo. Previste anche una serie di micro-munizioni a guida laser o GPS attualmente testate.

Lo sciame armato è concepito per annullare i tempi di attesi di un supporto aereo classico.

Entro tre anni, il Corpo dei Marine spera di mettere in servizio il primo sciame robotico indipendente.

(foto: USMC)