Parlavano cosi, durante un’audizione alla sottocommissione del Senato, nel 2007, dalla Missile Defense Agency, presentando la nuova tecnologia Sea-Based X-Band Radar.
Secondo il Los Angeles Times, invece, il programma SBX, stazione radar galleggiante autopropulsa, è stato un fallimento costato 2,2 miliardi di dollari dei contribuenti. Il radar può davvero ingrandire oggetti distanti migliaia di chilometri, ma il campo visivo resta comunque ristretto e di scarsa utilità contro un attacco standard portato da missili ed esche.
L’SBX sarebbe dovuto entrare in servizio entro il 2006. La struttura semi-sommersa era lunga quasi 120 metri ed alta 85. Il Sea-Based X-Band Radar è stato oggetto di continue modifiche e manutenzioni dal 2006 al 2010 con sporadici periodi di servizio. Nel 2012 il sistema è schierato durante la crisi con la Corea del Nord, ma nell’anno fiscale 2013 è stato declassato a "limited test support".
Lo scorso anno è rimasto inattivo per otto mesi a Pearl Harbor. Il Pentagono è alla ricerca di nuove proposte per un futuro radar terrestre che sorgerà in Alaska e che sostituirà l’SBX.
La Missile Defense Agency, ramo del Pentagono incaricato di proteggere le truppe americane all’estero, così come la flotta ed il territorio americano è al centro di feroci polemiche per i fallimenti che stanno diventando un vero e proprio marchio di fabbrica.
Quel denaro investito nell’SBX, secondo gli esperti, sarebbe dovuto essere stornato sui radar terrestri, con la loro migliore capacità di tracciare i missili a lungo raggio e non in programmi “che sfidano i limiti della fisica e della logica economica". Ma al di là del fallimento del programma SBX, l’Agenzia ha bruciato decine di miliardi di dollari in programmi ritenuti fin dall’inizio impraticabili.
I flop della Missile Defense Agency
Airborne Laser
Immaginate una flotta di Boeing 747 altamente modificati ed armati con laser in grado di distruggere i missili nemici subito dopo il lancio, prima che potessero rilasciare contromisure.
Purtroppo i test hanno evidenziato le lacune del sistema che per avere speranze di colpire i missili, avrebbe dovuto volare 24 ore su 24 a ridosso dei confini nemici. Il laser poi, aveva un raggio d’azione limitato ed una gittata inferiore alle aspettative. Infine, i 747 avrebbero dovuto volare con una scorta in quanto costantemente indifesi dai missili anti-aerei e dai caccia nemici. Il programma è stato annullato nel 2012, dopo un decennio di sperimentazioni. Costo complessivo: 5,3 miliardi dollari.
Kinetic Energy Interceptor
Immaginate un razzo progettato per essere lanciato dalla superficie o dal mare per distruggere i missili nemici durante la loro iniziale fase di volo. L’intercettore si dimostrò essere troppo ingombrante per essere imbarcato sulle navi, mentre le postazioni terrestri dovevano essere collocate a ridosso dei confini nemici e, quindi, troppo vulnerabili. Il programma è stato chiuso nel 2009 dopo sei anni di sviluppo. Costo complessivo: 1.7 miliardi di dollari.
Multiple Kill Vehicle
Immaginate un gruppo di missili intercettori in miniatura in grado di distruggere missili nemici ed esche. Tra il 2007 ed il 2008, la Missile Defense Agency definì il programma come “il distruttore”. Non sono mai stati condotti test di volo.
Tutti i prototipi sono rimasti sulla carta, mentre il programma è stato congelato. Costo complessivo: 700 milioni di dollari.
Questi flop costosi sono stati generati dal clima di ansia dopo gli avvenimenti dell'11 settembre, accentuato dagli investimenti della Corea del Nord e dell’Iran nello sviluppo di missili a lunga gittata capaci di raggiungere gli Stati Uniti.
Il presidente George W. Bush, nel 2002, ha ordinato l’entrata in servizio di un sistema di difesa missilistico nazionale che sarebbe dovuto entrare in servizio entro due anni.
La Missile Defense Agency, avrebbe proposto idee e concetti incredibilmente costosi e difficilmente realizzabili.
Franco Iacch
(foto: US DoD)