L’idea si basa sul vecchio concetto sovietico della supercavitazione che prevede la creazione di una bolla di gas all’interno di un liquido. In questo modo si evita l’attrito con il fluido permettendo all’oggetto dentro la bolla di viaggiare ad altissima velocità.
Il capo del progetto, lo scienziato Li Fengchen, sta lavorando ad una sorta di membrana liquida che avvolge l’intera superficie dell’oggetto una volta a contatto con l’acqua. Il prototipo oggi creato, raggiunge i quarantasei chilometri orari e tra qualche anno potrebbe essere in grado di entrare in stato di supercativazione generando così una bolla d’aria che lo possa mettere in grado di coprire lunghe distanze ad una velocità impressionante.
Il nostro studio è diverso da qualsiasi altro approccio fino ad oggi tentato - spiega Fengchen - combinando la tecnologia della membrana liquida con gli studi sulla supercavitazione, saremo in grado di rendere il controllo di crociera più facile a velocità mai raggiunte prima.
Questo significherebbe attraversare l'oceano Pacifico in poco meno di 100 minuti, mentre un viaggio transatlantico potrebbe essere compiuto in meno di un'ora.
Nonostante i progressi, i cinesi stanno affrontando i problemi tipici della supercavitazione come l’esigenza di particolari comandi di navigazione e lo sviluppo di un motore abbastanza potente per alimentare l'intero sistema.
Molti dettagli che circondano la tecnologia rimangono sconosciuti, dal momento che il progetto è classificato come segreto militare. La supercavitazione è stata utilizzata per i siluri ad altissima velocità e ricerche sono in corso negli Stati Uniti, in Russia, Germania ed Iran.
Ad oggi, soltanto la Russia è riuscita a mettere in servizio un siluro a supercavitazione, il “VA-111 Shkval”, in grado di raggiungere l’impressionante velocità di 200 nodi (370 km/h). Non esiste nulla di paragonabile in Occidente. Mosca, però, alla fine degli anni ’90 vendette quaranta “Shkval” alla Cina quindi, ancora una volta, è facile ipotizzare che Pechino stia sfruttando il know-how acquisito dai russi per migliorare la tecnologia della supercavitazione. Anche l’Iran, infine, avrebbe testato un missile derivato dallo “Shkval” nel 2006. Il siluro avrebbe raggiunto i 360 km/h.
Lo Shkval
Lanciato da tubi da 533 mm, il VA-111 viene “sparato” a 50 nodi (93 km/h). Pochi secondi dopo il suo motore razzo a propellente solido lo spinge ad una velocità di 200 nodi pari a 370 km/h. Alcuni rapporti dell’intelligence USA indicano che i russi avrebbero sviluppato un prototipo, lo "Shkval 2", in grado di raggiungere i 300 nodi (560 km/h).
Il sistema di guida ‘GOLIS’ (Go-Onto-Location-in-Space) è esclusivamente inerziale. Il siluro modifica la sua traiettoria grazie a quattro alette che sfiorano la superficie interna della bolla di gas che lo avvolge.
La piastra di spinta sul naso può essere utilizzata per controllare la forma della bolla che avvolge il siluro.
Lo Shkval è prodotto in Kirghizistan da una fabbrica di proprietà statale.
Franco Iacch