Nel 2014, l’esercito russo ha ricevuto 38 missili balistici intercontinentali, oltre 250 velivoli, circa 280 blindati e più di cinquemila veicoli a motore. Il capo dell'esercito ha aggiunto che quattro reggimenti di difesa aerea sono stati riarmati con equipaggiamento di ultima generazione e che due brigate hanno ricevuto il missile balistico Iskander-M.Il programma di riarmo, uno dei passi fondamentali della nuova riforma militare varata nel 2008, è un ambizioso progetto di 20 trilioni di rubli che dovrebbe terminare antro il 2020. Nella riforma è previsto un significativo ridimensionamento delle forze armate, l’abolizione della leva ed un progressivo aumento dei soldati professionisti.
Uno degli aspetti più importante della riforma militare di Putin, prevede una forza corazzata di ultima generazione. Lo sviluppo dei nuovi carri armati russi si concluderà entro il 2015 con inizio della produzione di massa entro il 2016.
La leadership russa ha già visto un prototipo segreto del nuovo telaio soprannominato “Armata”, destinato a diventare il nucleo corazzato principale dell'esercito russo.
Tre prototipi “Armata” sono entrati attualmente nella fase finale dei test, anche se la produzione del nuovo carro armato potrebbe iniziare prima ancora che si concluda lo sviluppo.
“Armata” è stata concepita come una piattaforma di combattimento universale modulare che potrebbe essere usata come base per una serie di veicoli da combattimento. Anche se il nuovo carro armato rimane top-secret, dalla Uralvagonzavod hanno sempre affermato che il design incorpora elementi visti nei progetti “Object 195” e “Black Eagle”.
Il T-95 (Object 195) sarebbe dovuto essere il carro armato russo di quarta generazione. Annunciato fin dal 1995, fu considerato obsoleto rispetto all’epoca in cui sarebbe dovuto entrare in produzione. Lo Stato Maggiore russo cancellò il progetto nel maggio del 2010, preferendo destinare le risorse disponibili per modernizzare i T-90. Le capacità acquisite con il T-95 sono state implementate nel T-99 o "Armata".
L’Aquila Nera o “Chyorny Oryol” in russo, è probabilmente rimasto un prototipo anche se tutte le informazioni che lo riguardano sono classificate. Sappiamo che il suo telaio si basa sul T-80U, anche se lo scafo è leggermente più lungo. La sua corazza frontale è di tipo reattiva esplosiva di nuova concezione. Il suo nome in codice è “Kaktus” ed è considerata ancora più efficace (specialmente per i proietti a energia cinetica) dell’attuale corazza reattiva di terza generazione “Kontakt-5”. L’Aquila Nera dispone anche di un sistema di protezione attiva “Drozd-2”, molto più efficace del sistema “Arena”. Il “Black Eagle” monta infine un cannone da 125mm 2A46 a canna liscia con capacità “Atgm”. Non si conoscono altre informazioni.
Entro il 2020, le forze di terra russe riceveranno 2300 “Armata”.
Franco Iacch
(nella foto il generale Valery Gerasimov e Vladimir Putin nel 2012)