"Siamo costantemente alla ricerca di modi per testare la nostra prontezza operativa. Proteggiamo il Regno Unito e siamo pronti a lavorare con i nostri alleati e partner nella difesa dei nostri valori e della nostra sicurezza" così si è espresso un generale1 britannico qualche giorno fa.
È terminata pochi giorni fa (9 novembre) l’esercitazione Nato, denominata Cerberus, che ha visto la partecipazione di Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Germania, Danimarca e Francia finalizzata ad operazioni di mantenimento della pace ed ad operazioni ad alta intensità. Solamente la Gran Bretagna ha messo in campo quasi 3.500 soldati e circa 800 veicoli per quella che è considerata la più grande esercitazione di combattimento in Europa da più di dieci anni.
Durante un’altra esercitazione britannica, Talon Guardian, l’Army Air Corps ha testato sul campo il nuovo elicottero d'attacco Apache AH-64E che esternamente può non differire dal precedente Apache MK1 ma è dotato di sensori, armi e strumenti di comunicazione che migliorano notevolmente le prestazioni di volo e combattimento. Il comandante del 3° reggimento dell’aviazione dell’esercito ha riferito che si tratta “dell’elicottero d’attacco più avanzato al mondo”2 dotato di sensori per contrastare i sistemi di difesa aerea ed impedire l’osservazione da parte di droni.
L’esercitazione ha visto operare i nuovi velivoli in diverse condizioni atmosferiche di giorno e di notte tra il vento e la nebbia dell’area di addestramento Otterburn Ranges nel Northumberland e le pianure dell’Hampshire.
Il velivolo è stato concepito per trovare e distruggere unità di difesa aerea, carri armati e veicoli corazzati ma oltre a ciò, esso è in grado di svolgere molti altri compiti sul campo di battaglia che comprendono intelligence, acquisizione e ricognizione di bersagli di sorveglianza. È dotato del radar Longbow situato sopra le pale del rotore principale. Può rilevare e classificare, in pochi secondi, fino a 256 potenziali obiettivi, visualizzarne 128 e dare priorità a 16 minacce principali.
Con mirini ottici e termici che vengono utilizzati per identificare potenziali obiettivi e pilotare l'aereo in condizioni di scarsa visibilità, può trasportare un cannone M230 da 30 mm con 1200 colpi, razzi da 70mm, fino a 16 missili guidati anticarro AGM-114R Hellfire 2, fino a due AIM-9 Sidewinder, quattro AIM-92 Stinger o quattro Mistral aria-aria.
Può, inoltre, essere dotato di due missili antiradar AGM-122. Sulle ali possono essere installati serbatoi supplementari per il carburante aumentando la sua autonomia di volo.
I paracadutisti del 2° battaglione, invece, in questi giorni sono impegnati a fianco della 2^ brigata di fanteria paracadutista del Marocco nell’esercitazione Jebel Sahara per sviluppare “la prontezza per le operazioni ovunque venga chiesta”. Il 2 PARA si addestra per operare con il 16 Air Assault Brigade Combat Team, elemento della Global Response Force dell'esercito in grado di essere attivato con prontezza e rapidità in risposta alle crisi e ai combattimenti di guerra
I britannici nelle tre settimane di addestramento previsto vogliono raggiungere lo scopo dichiarato di imparare dalle esperienze dell’esercito marocchino per operare in condizioni di caldo estremo, affidandosi al minimo indispensabile e sfruttando quello che si può trovare sul campo.
Un’altra esercitazione in ambiente desertico è la Khanjar Oman nella regione di Duqm (Oman). Trattasi di un'esercitazione combinata guidata dal Regno Unito che opera a fianco dell'esercito reale dell'Oman nell'area di addestramento di Ras Madrakah.
L'esercitazione mira a sviluppare capacità congiunte con le forze dell'Oman, compresa l'integrazione aerea e terrestre e operando in un ambiente desertico.
La componente di terra è composta da oltre 800 militari proveniente da tutti i reparti dell'esercito britannico e da circa 100 membri della 1^ Aviation Brigade equipaggiati con elicotteri da ricognizione “Wildcat” (foto in basso).
Reparto capofila è la 4th Light Brigade Combat Team, formazione istituita il 1º dicembre 2014, che comprende unità dell'esercito regolare e di riserva capaci di svolgere diverse funzioni.
Denominati "The Black Rats" i membri della brigata sono reparto di punta della nuova Joint Expeditionary Force (Land), in grado di fornire una forza non permanente impiegabile per adattarsi a operazioni di piccole e medie dimensioni. Altri reparti della componente di terra sono il 2° battaglione, il Royal Regiment of Scotland Light Mechanised Infantry Battlegroup, che comprende uno squadrone del reggimento di cavalleria leggera “The Light Dragoons” del Regno Unito, uno squadrone della Western Border Security Force dell'Oman e una serie di unità di supporto.
Gli inglesi si preparano a combattere in diverse condizioni ambientali ed in diversi scenari bellici. L’intensificazione delle operazioni e la cooperazione con paesi dell’Alleanza atlantica (e non) lo stanno a dimostrare: hanno ben chiari gli obiettivi da perseguire.
1 Maggior generale James Martin, comandante della 3a divisione del Regno Unito. www.adsadvance.co.uk
Foto: UK MoD