E' quanto hanno comunicano questa mattina dal ministero della difesa russo.
I bombardieri strategici russi si esercitano regolarmente compiendo voli sulle acque neutrali dell'Artico, dell'Atlantico, del Mar Nero e dell'Oceano Pacifico. Esercitazioni che a volte provocano la reazione dei paesi confinanti.
L'ultimo “scramble” è avvenuto poche settimane fa con caccia giapponesi in volo per intercettare una formazione “non amica” che si stava addestrando a ridosso dello spazio aereo nazionale. Il ministero della difesa russo continua a giustificare questi voli che sono effettuati "in stretta conformità con le norme internazionali e che non violano i confini degli altri paesi”.
Mosca però si è guardata bene dal commentare l'episodio, ancora avvolto nel mistero, di un Su-24 Fencer che si è cimentato, alcuni giorni fa, in 12 passaggi a bassa quota nei pressi del cacciatorpediniere Donald Cook, in rotta verso il Mar Nero ed in acque internazionali. La versione ufficiale del Pentagono parla di “repeated provocative close-range and low-altitude passes”. I russi non hanno commentato l'episodio.
I “Bear” hanno effettuato un volo di 16 ore sulle acque neutrali del Mare del Nord, lungo la penisola di Kola. I bombardieri hanno volato per circa 12 mila chilometri. La formazione, scortata da una coppia di MiG-31, ha interagito con un aereo di allerta precoce Beriev A-50 “Mainstay”. Il Tupolev-95 (denominazione NATO Bear) è un bombardiere strategico a turboelica russo progettato negli anni 50. Potrebbe restare in servizio fino al 2040. La variante Tu-95MS o “Bear-H”, è armata con i missili da crociera, con possibilità di imbarcare testate nucleari, X-55 (NATO As-15 Kent). Gli X-55 hanno un raggio d'azione di circa 3 mila km.
Franco Iacch