“L'assemblaggio finale dell’Eurofighter, un tempo considerato come un progetto di prestigio, potrebbe essere sospeso in Germania almeno fino al 2018”. È questa l’indiscrezione lanciata dal quotidiano tedesco Die Welt.
I problemi principali – si legge nell’articolo - sono la mancanza di contratti e la complessità del processo di produzione. Gli Eurofighter sono realizzati presso quattro impianti in Germania, Gran Bretagna, Italia e Spagna. Tradotto significa – rilevano dal quotidiano tedesco – che il processo di produzione è molto costoso ed alquanto complicato.
"È come se fosse un enorme puzzle: le ali sono realizzate in Spagna ed in Italia. La fusoliera in Germania. I componenti vengono poi assemblati nei quattro impianti finali situati nei rispettivi paesi per la produzione dei modelli operativi".
Secondo Die Welt, l'assemblaggio finale dei caccia potrebbe essere sospeso anche in Spagna. Tuttavia, l'Italia ed il Regno Unito manterranno le linee aperte.
Le autorità italiane hanno firmato un accordo con il Kuwait per l'acquisizione di 28 Eurofighter nel 2018. Il contratto con il Kuwait era stato definito come determinante per le sorti del gruppo industriale italiano. La partecipazione italiana all'interno del consorzio europeo oggi copre il 36% delle quote. Il Regno Unito, a sua volta, spera di siglare un contratto per la fornitura del velivolo in Arabia Saudita.
Il consorzio Eurofighter aveva riposto fiducia nell’India per l’acquisizione di 50 caccia: trattativa poi naufragata in favore del Rafale francese. Lo scorso anno sono stati consegnati nel mondo soltanto 41 Eurofighter.
Impietoso il commento finale del quotidiano tedesco: “Airbus costruisce più aerei commerciali in un mese di quanti ne produce all’anno il consorzio Eurofighter in quattro impianti”.
(foto: Consorzio Eurofighter)