“15 capacità del software 3F presentano carenze irrisolte o non sono pronte per il test”. Ad una settimana dalla certificazione della Capacità Operativa Iniziale per l’Air Force, Michael Gilmore, direttore del Dipartimento della Difesa per i test operativi, ha redatto un nuovo rapporto sulle reali capacità dell’F-35 inviato al segretario dell'Air Force, Deborah Lee James, al generale David Goldfein, capo del servizio del personale e Frank Kendall, responsabile per le acquisizioni del Pentagono. Ne emerge un quadro assolutamente diverso rispetto a quello delle ore scorse pubblicato dai militari (v.articolo).
Scrive Gilmore: “Le carenze significative rilevate durante i testi effettuati nel 2015, richiedono precise modifiche. In tutti e tre le versioni dell’F-35 sono necessarie degli accorgimenti pena un funzionamento non accurato”.
"Il programma non è indirizzato verso il successo, ma su un percorso che non riuscirà a garantire la piena capacità del velivolo nei tempi previsti. Il raggiungimento della completa capacità di combattimento per lo Joint Strike Fighter è a rischio sostanziale. Le attuali stime per il raggiungimento della capacità di combattimento finale, non sono realistiche”.
Sarà un problema che erediteranno il prossimo presidente ed il segretario alla Difesa. La prossima amministrazione americana, infatti, dovrà dare nel 2019 il via libera alla produzione su larga scala dell’F-35, siglando con Lockheed Martin il programma più costoso della storia degli Stati Uniti.
Continua Gilmore: “L'Air Force ha certificato la Capacità Operativa Iniziale il 2 agosto scorso, ma la maggior parte delle limitazioni precedentemente identificate con il software, fusione dati, guerra elettronica e gestione delle armi continuano. Il programma è a corto di tempo e denaro per completare i test di volo nei tempi stimati e mettere in atto le correzioni e le modifiche necessarie. I test di volo continuano a fare progressi, ma non al ritmo che speravamo. Le funzionalità più complesse del software hanno aggiunto altri problemi che richiedono correzioni e test. Problemi che continuano a svelarsi ad un ritmo notevole”.
“F-35 in combattimento? Mai da solo”
“L’F-35 schierato nel mondo il prossimo anno? Soltanto se supportato dagli aerei della precedente generazione a causa delle sue carenze nelle prestazioni e delle sue limitate capacità offensive. L'F-35 potrebbe servire in combattimento, oggi, per fornire il supporto nell’individuare ed evitare le minacce moderne ed acquisire gli obiettivi”.
Joe Dellavedova, portavoce dell’F-35 per il Dipartimento della Difesa, ha seccamente replicato affermando che "non vi sono assolutamente sorprese nel memorandum, tutti gli elementi citati sono ben noti e saranno risolti”.
(foto: U.S DoD)