I test finali che dovrebbero sancire l’inizio della produzione seriale dell’F-35, si svolgeranno entro il 2018. E’ questa la conferma ufficiale del Pentagono che ha riconosciuto il ritardo di almeno sei mesi rispetto a quanto precedentemente stimato. L’F-35 non otterrà la “full combat capability” fino al 2018.
L'obiettivo era la metà del 2017 - ha affermato Frank Kendall, Sottosegretario per l'Acquisizione del Pentagono – ormai è chiaro che tale non tempistica non potrà essere rispettata.
Quella che è definita Initial Operational Test and Evaluation, IOT & E, riguarderà 23 F-35 con capacità software e hardware basata sul block 3F finale. Come avevamo già affermato in precedenza, l’ottimizzazione degli instabili software 2B e 3i ha richiesto più tempo di quanto era stato previsto, stima poi confermata dal Program Executive Office in una relazione scritta consegnata alla Commissione Forze Armate della Camera. Inevitabile, quindi, che i test sul Block 3F slittassero di sei mesi. Quest’ultima è una data indicativa in quanto si parla di anno solare 2018.
Il software Block 3i è stato consegnato per i test di volo esattamente un anno fa, a supporto della dichiarazione IOC dell’Air Force. Per tutto il 2016 sono attesi ulteriori aggiornamenti fino al completamento del 3F previsto entro la fine della fase di System Development and Demonstration Program (SDD), a supporto della dichiarazione IOC dell’US Navy prevista per il 2018 e dell’avvio della fase di valutazione operativa IOT&E (Initial Operational Test and Evaluation).
Il Pentagono ribadisce che non si prevedono difficoltà per la Capacità Operativa Iniziale della Marina che resta programmata al 2018/2019”.
I problemi legati ai software ed alla loro integrazione nel flusso finale, come abbiamo più volte rilevato, sono seri. Si tratta di un’anomalia del software causata da un errore non prevedibile, che interferisce con la capacità del radar AN / APG-81 AESA dell’F-35. È, quindi, un disallineamento tra la tempistica del software dei sensori dell'aereo e l’architettura dei sistemi principali dell’F-35. L’effetto “soffocamento” impone un riavvio dei software. I problemi di stabilità e funzionalità del 3F comunque sono evidenti perché ereditati dal precedente software.
Sarebbe opportuno ricordare che il Block 3F, secondo il direttore dell’Operational Test and Evaluation, Michael Gilmore, anche con miglioramenti significativi nella stabilità, non sarà pronto prima della fine del 2018.
Il software Block 3F dovrebbe conferire il 100 per cento delle capacità warfighting del caccia tattico, con integrazione totale di tutti i sistemi esterni. Sempre nel 3F, sono presenti anche i codici per abilitare il cannone ed una serie di munizioni compresi AIM-9X, AMRAAM, GBU-12, GBU-31 e le SDB-II (Small Diameter Bomb II). Tuttavia l’attuale problema del Pentagono riguarda il confezionamento del software 3i, che l'Air Force ha urgentemente bisogno per dichiarare i suoi caccia F-35A operativi entro l'anno.
Senza il software 3F finale, l’F-35 non potrà entrare in produzione su larga scala.
(foto: Lockheed Martin)