Iniziati ufficialmente i test comparativi tra l’F-35 e l’A-10: i dettagli della valutazione, ancora in corso, sono al momento classificati. Il Pentagono precisa che di concerto con l’Air Force si stanno effettuando delle analisi approfondite, prove simulate e reali in diverse condizioni.
Nessuna nota in merito alla decisione di anticipare di quasi due anni, i test tra le due piattaforme.
I test – si legge in un comunicato ufficiale del Pentagono – riveleranno le capacità dell’F-35 nelle missioni CAS.
Queste comparazioni erano già state previste, così come avvenuto in passato, per esempio, con gli F-22. La timeline di sviluppo dell’F-35 prevede test comparativi con tutti gli aerei che andrà a sostituire. Il fly-off è parte integrante nello sviluppo dellF-35 prima di avviare la produzione di massa.
L’A-10 sarà il primo velivolo, poi sarà la volta dell’F/A-18 e così via. Entrambi i velivoli dovranno dimostrare le rispettive capacità nel supporto tattico.
I sostenitori dell’F-35 puntano tutto sulla tecnologia di quinta generazione per supportare le truppe sul campo. Per l’A-10, invece, continuano a parlare i numeri che lo continuano a decretare la scelta migliore per il supporto aereo ravvicinato. Qualora l’F-35 dovesse eseguire con la stessa efficienza le missioni CAS dell’A-10, la fine del Warthog sarebbe certa. Altrimenti resterà in servizio fino alla decisione del programma A-X che come sappiamo prevede tre opzioni: costruire un nuovo Warthog, utilizzare gli attuali asset per soddisfare le missioni CAS o estendere la vita dell’A-10 fino al 2040/45.
L'Air Force ha dismesso quattro squadroni A-10 dal 2012 ad oggi, mentre quelli che ancora in servizio sono passati da 24 a 18 aerei. L’Air Force schiera nel mondo nove squadroni in quattro teatri operativi: Corea del Sud, Iraq e Siria, Europa orientale e Filippine.
Costruiti alla fine degli anni ’70 in 715 esemplari, sono stati riprogettati per volare fino al 2028. Questo dato non deve fare gridare allo scandalo: basti pensare che la flotta B-52 volerà fino al 2040. Il Pentagono ha recentemente investito un miliardo di dollari nel dotare l’A-10 di un nuovo cockpit, sistema di controllo del fuoco e di un HMD (helmet-mounted display) implementato sul casco.
Le controversie sull’A-10 nascono sulla necessità di liberare fondi da destinare all’F-35 che, in teoria, era stato presentato anche come velivolo in ruolo CAS. Sappiamo che non è così. Il progetto di caccia universale, sia sotto il profilo delle componenti in comune per le tre varianti che per il ruolo multiruolo, è fallito ufficialmente da tempo. La Marina sta sviluppando un proprio caccia specifico, mentre l’Air Force preme per riaprire la linea Raptor.
Il sacrificio dell’A-10 era ritenuto necessario per garantire il flusso economico per l’F-35. Purtroppo, così come abbiamo ripetuto a più riprese, il caccia tattico F-35 non potrà mai svolgere le missioni del Warthog ed eguagliare le sue capacità di supporto ravvicinato storicamente sottovalutate. C’è poi da considerare, infine, l’atavica diatriba tra Air Force e le truppe sul terreno. Dopo l’iniziale fase (durata anni) per l’omnicomprensivo JSF, anche il Pentagono ha ammesso la realtà dei fatti, autorizzando il programma A-X (naturale sostituto dell’A-10).
Nonostante le pressioni di bilancio e la necessità di liberare risorse da destinare al programma F-35, l'Air Force nella sua ultima richiesta di bilancio accantona i piani di pensionamento definitivi al 2022 (con 49 velivoli dismessi entro il 2018).
Il Congresso ha posto il veto, congelando ogni tipo di pensionamento dell’A-10 fino a quando non saranno comprovate le capacità della piattaforma che lo sostituirà.
(foto: Lockheed Martin / U.S. Air Force)