I tester del Pentagono hanno scoperto crepe in un principale elemento strutturale dell'ala dell’F-35C. Lockheed Martin è al lavoro per trovare una soluzione. La nota è stata appena diramata dal Joint Program Office dell’F-35.
"Durante un'ispezione , avvenuta alla fine dello scorso ottobre su un F-35C, è stata riscontrata una crepa in uno dei 13 longheroni alari".
Per risolvere il problema, secondo una prima soluzione avanzata dalla Lockheed, potrebbe essere necessario potenziare la struttura alare. L’aumento della resistenza dell’ala comporterà un incremento del peso, stimato in 500/ 600 grammi in più. Tali modifiche saranno poi integrate nella produzione seriale cosi da garantire il pieno funzionamento della cellula.
Secondo il Pentagono, il problema non “dovrebbe” influenzare le operazioni di volo per la variante imbarcata, né ritarderà la Capacità Operativa Iniziale prevista per l’agosto del 2018. Ad oggi, però, non si conosce il costo dell’operazione e quanto influirà sul prezzo finale del caccia. La crepa si è verificata su un F-35C di prova che ha già accumulato più di 13.700 ore di test, che equivalgono a 6.850 ore di volo o più di 20 anni di volo operativo.
Appare sereno il portavoce dell'ufficio del Pentagono responsabile del programma F-35, Joe Dellavedova: "Tutti gli F-35C costruiti ad oggi hanno meno di 250 ore di volo. Intenzionalmente portiamo l’aereo oltre i suoi limiti strutturali, applicando carichi ciclici alla cellula per simulare il volo operativo al fine di individuare i punti deboli e le eventuali azioni correttive".
(foto: Lockheed Martin)