"First in Last Out": i marines primi a mettere in servizio gli Unmanned Ground Vehicles?

(di Matteo Acciaccarelli)
15/09/17

Il corpo dei Marines dopo aver sperimentato per alcuni anni unmanned ground vehicles (UGV), ovvero veicoli terrestri comandanti a distanza, praticamente la controparte terrestre dei droni aereonautici (UAV), sarebbe interessato ad effettuare il primo investimento reale per questa tecnologia.

Gli UGV, a differenza degli UAV che sono stati accettati velocemente nel panorama militare statunitense, hanno avuto molte difficoltà nel suscitare consenso. L’Esercito statunitense, infatti, finora ha commissionato solamente la costruzione di un veicolo a guida remota destinato a supportare ed a rifornire le truppe al suolo (SMET). Tutto ciò avveniva nel 2016, molti anni dopo il lancio del primo UAV.

Nonostante questi ritardi, dovuti più allo scarso interesse che alla mancanza di fondi o di volontà, finalmente anche per i droni terrestri si sta muovendo qualcosa e il corpo dei Marines non vuole restare indietro nello sviluppo. Come è stato dichiarato recentemente a Military.com da Phil Skuta, direttore della General Dynamics Land Systems dei programmi per i Marines e la U.S. Navy, i marines “hanno recentemente hanno inviato segnali alle industrie, poiché è stata presa la decisione di partecipare, insieme all’Esercito statunitense, allo sviluppo degli UGV”.

I marines oltre che allo SMET (foto sotto) negli ultimi anni hanno partecipato anche ai test effettuati sul Multi-Utility Tactical Transport (MUTT, foto apertura) di General Dynamics.

Il MUTT, stando a quanto detto da Skuta, potrà avere tre varianti, le quali si differenzieranno per il numero di ruote visto che potrebbe essere prodotto a 4, a 6 ed a 8 ruote, ed avrà la capacita di caricare fino a circa 550 kg (1200 lb - carico massimo della versione a 8 ruote). Oltre alla versione ruotata la General Dynamics ha in progetto anche di costruire, nel caso in cui vincesse l’appalto, anche una versione cingolata che garantirebbe una mobilità superiore.

I primi test sul MUTT effettuati dai Marines sono del 2014 e sono serviti per dimostrare l’abilità di caricare armi, munizioni ed equipaggiamenti, oltre che per far vedere quanto questo veicolo potrebbe aiutare le truppe al suolo, specialmente in alcuni ambienti difficili dove il MUTT aumenterebbe l’efficienza e la sicurezza dei militari. Ma non solo, perché Skuta ha dichiarato che: “Il MUTT può andare in aree dove non si potrebbero inviare soldati. Questo perché può essere armato e dotato di sensori per aumentare la protezione delle unità al suolo”.

La comodità e l’utilità del MUTT risiederebbe anche nella capacità di movimento in spazi ridotti, tant’è che durante i test è stato imbarcato all’interno sia del MV-22 Osprey sia su altri aerei da trasporto senza alcun problema.

Ovviamente il MUTT a differenza dello SMET, il quale ancora è in fase di progettazione, è stato testato a lungo dal corpo dei Marines, tant’è che al momento è stata ordinata la produzione di un veicolo da usare per trasportare soldati feriti dal campo di battaglia alle retrovie.

Questo sarà un modello dal quale seguiranno ulteriori sviluppi che porteranno il MUTT ad affiancare sempre maggiormente i marines sul campo di battaglia.

(immagini: USMC)