Dall’inizio dell’Operazione Speciale l’aeronautica militare di Kiev ha subito pesanti perdite. Sembrerebbe che i russi siano riusciti a distruggere, finora, 146 velivoli, (di cui Mig-29, Su-27, Su-25 e Su-24), 112 elicotteri e 690 UAV di varia tipologia, tra quelli abbattuti in volo e distrutti a terra (dati del Ministero della Difesa di Mosca).
Da ormai due mesi, ad alcuni paesi della NATO, Washington ha chiesto di consegnare all'Ucraina gli aerei da combattimento ereditati dal periodo sovietico, in particolare il MiG-29. Polonia e Slovacchia sono disposte a fare un gesto del genere... ma a condizione che possano sostituire i velivoli “donati”: è chiaro che una soluzione del genere rafforzerebbe rapidamente la forza aerea ucraina, dato che si tratta di macchine già conosciute.
Tuttavia Kiev vuole altri tipi di velivoli da combattimento, se possibile di fabbricazione statunitense.
“Abbiamo bisogno di più jet da combattimento per combattere i nostri nemici in aria. Gli aerei americani F-16C/D, F-15C/E persino F/A-18E/F permetterebbero di ribaltare la bilancia dalla nostra parte. Abbiamo un piano per riqualificare i nostri piloti e il personale tecnico il prima possibile. Affinché possiamo padroneggiare rapidamente tali dispositivi, una decisione deve essere presa ora, prima che sia troppo tardi”, ha affermato l'Aeronautica Militare ucraina in un tweet, facendo così eco a una richiesta avanzata la scorsa settimana dal generale Serhii Drozdov, il suo ex capo di stato maggiore.
Nonostante tali necessità appare alquanto improbabile addestrare in poco tempo, piloti ucraini, a volare e combattere con velivoli occidentali. Infatti, nel maggio 2020, durante la pubblicazione del suo piano strategico in cui aveva espresso la volontà di modernizzare la propria aviazione da combattimento secondo gli standard occidentali, i vertici militari di Kiev avevano stimato che avrebbero dovuto effettuare, per almeno due anni, “prove e valutazioni operative” al fine di “studiare le forme e le modalità di impiego e l'organizzazione dell'addestramento del personale” prima dell'acquisizione di nuovi aerei da combattimento (magari di fabbricazione americana).
Quindi, nonostante abbia sollevato la possibilità di fornire gli F-16 all'Ucraina, il generale Jeffrey L. Harrigian (foto), comandante delle forze aeree americane in Europa, ha stimato che ciò non potrebbe accadere a breve termine. "Collettivamente, dobbiamo capire cosa chiedono gli ucraini e trovare un modo per ottenerlo rapidamente", ha detto all'Air Force Magazine. Ma, aggiungendo che "non è sufficiente dare a qualcuno un F-16 e augurargli buona fortuna".
Inoltre bisognerà vedere quanto ancora ne rimarrà dell’Aeronautica Militare ucraina.
Foto: U.S. Air Force