I peshmerga curdi fanno il bilancio di guerra del 2014

29/12/14

Il fronte formato dai peshmerga del Kurdistan iracheno e dai miliziani siriani dell'Ypg, le unità per la protezione del popolo, ha da poco diramato i dati relativi all’anno ormai concluso, contraddistinto dalla lotta contro i jihadisti dello Stato Islamico.

Da mesi, ormai, i curdi combattono contro lo Stato Islamico supportati da Stati Uniti, Francia, Italia e Gran Bretagna (senza considerare i volontari occidentali entrati a far parte dei peshmerga). In realtà, proprio le atrocità dell’ISIS hanno unito i guerriglieri curdi di Iraq, Siria e Turchia in un unico fronte comune contro i terroristi.

Secondo quanto dichiarato durante la conferenza stampa dal portavoce della Ypg, Redur Xelil, che si è svolta poche ore fa a Rimelan, centro petrolifero del Rojava (il "Kurdistan siriano", ndr), nel 2014 sono stati eliminati quasi cinquemila terroristi.

Xelil ha confermato l’atrocità dei combattimenti che si sono svolti durante l’anno tra le forze Ypg ed i jihadisti in diversi parti del Rojava. Confermate 4964 uccisioni.

Il portavoce dello Ypg ha anche analizzato la situazione militare attuale e i recenti sviluppi, sottolineando tre passaggi fondamentali.

Il primo è stato senza dubbio il salvataggio di decine di migliaia di yazidi, perseguitati in Iraq dai miliziani islamici che li ritengono miscredenti, grazie all’apertura di un corridoio umanitario. Si stima che 150 mila yazidi potrebbero aver raggiunto il Rojava.

Il secondo passaggio è stato contraddistinto dalla resistenza storica contro forze nemiche preponderanti a Kobanê, città a maggioranza curda, che ha stupito il mondo.

La terza fase, infine, è stata la vasta operazione di 'difesa e pulizia' che si è svolta dalla città di Mebrûka ai villaggi di Aliya.

Il portavoce ha sottolineato che la resistenza storica dei combattenti Ypg / Ypj non aveva solo il solo scopo di proteggere il popolo curdo, ma anche tutti gli arabi, siriani, armeni e ceceni che vivono nel Rojava.

Redur Xelil ha poi concluso, prima di snocciolare tutti i dati delle operazioni per il 2014, che nel 2015 le forze Ypg/Ypj cresceranno sia in numero che in capacità, consolidando il rapporto con le forze della coalizione.

Ecco nel dettaglio tutte le operazioni svolte nel 2014.

Le Forze Ypg hanno effettuato 337 operazioni contro le bande dell’Isis mentre sono stati 414 gli scontri a fuoco. Eliminati 4964 terroristi. 228 cadaveri sono in mano alle forze Ypg mentre undici sono i prigionieri.

L’Isis ha compiuto 74 attacchi suicidi.

Distrutti 167 veicoli militari, sette blindati Hummer, tre carri armati, 26 cannoni antiaerei, quattro veicoli, due cannoni d’artiglieria da 57mm, un lanciatore Katyusha, sei moto e tre mortai.

Sequestrati 16 veicoli, tre carri armati, quattro Hummer, 316 fucili Kalashnikov, 48 pistole mitragliatrici, 60 RPG-7, otto M-16, tre fucili da cecchino Aks, due fucili Brno, 1 mortaio, tre cannoni antiaerei, un cannone antiaereo da 23,5 mm, 14 cannoni pesanti, 19 pistole, 31 ricevitori radio, 287 mine, 450 bombe a mano, 114 cartucciere, 24 paia di binocoli, tre giubbotti suicidi, un computer, una macchina fotografica e migliaia di proiettili per fucili Kalashnikov. Sequestrati anche numerosi documenti riservati.

Le forze Ypg/Ypj hanno perso 537 soldati.

Imprecisato, ad oggi, il numero dei volontari che hanno raggiunto la Siria.

Tra svedesi, americani, inglesi, francesi, israeliani ed italiani, il numero dei volontari potrebbe aver superato le mille unità ed il reclutamento è in continua crescita. I volontari, uomini e donne, combattono tra le fila dei “Leoni di Rojava”, movimento curdo che si prefigge di “spedire i terroristi all’inferno”.

Contro l’Isis è stata schierata la ‘Task Force Black’ formata dai reparti speciali Tier-1 americani e dai Sas inglesi.

Proprio poche settimane fa, il ministero della Difesa inglesa ha comunicato che i killer di Sua Maestà, “viaggiavano” ad una media di nove terroristi abbattuti al giorno.

Non c’è certezza di altri reparti speciali schierati, ma altamente probabile la presenza di gruppi ombra israeliani e francesi.

Senza dimenticare, infine, le missioni della Cia che non lontano gestisce una base segreta.

Franco Iacch