Le manovre, comprendevano l’uso di velivoli da guerra ed intelligence elettronica quali il Boeing EA-18G Growler ed il Boeing E-3 Sentry (foto), Airborne Warning and Control System (AWACS).
Il primo ha la funzione principale di compiere missioni SEAD, ossia la soppressione delle difese antiaeree avversarie, ed è un vero concentrato di tecnologie atte ad agganciare le emissioni dei radar di ricerca e guidamissili degli avversari. L’apparecchiatura di bordo è principalmente composta da: il ricevitore ALQ-218, il CCS (Communication Countermeasures Set) ALQ-227, la versione digitale dell’USQ-113 impiegato per disturbo delle comunicazioni, il CMDS (Counter Measures Dispenser System) AN/ALE-47 per il lancio di chaff e flare ed il sistema di trasmissione dati criptato Link 16.
I Boeing E-3 AWACS, possono rilevare aerei distanti fino a 400 km, molto al di là del raggio d'azione di qualsiasi difesa antiaerea. Un AWACS in volo ad un'altezza di 9000 metri, ha una copertura radar di 312.000 chilometri quadrati, infatti, solo tre aerei in orbita sovrapposta possono monitorare l'intera Europa centrale.
Nei combattimenti aria-aria, i sistemi AWACS comunicano con gli aerei amici, per estendere il raggio d'azione dei loro sensori ed inoltre ne agevolando la minore visibilità, in quanto i velivoli incursori non hanno più la necessità di usare il proprio radar per rilevare le intrusioni nemiche.
Durante l’esercitazione Black Sea Breeze, le unità di superficie ed i velivoli della NATO avevano posto sotto totale sorveglianza radar ed elettronica le regioni di Donetsk e Lugansk, e l’esercito statunitense ha dichiarato che nei 10 giorni ha monitorato anche il traffico aereo commerciale, si potrebbe dunque desumere che includesse il volo MH-17. In contemporanea a Sea Breeze, approvata dal Parlamento ucraino, era in atto una seconda esercitazione detta Rapid Trident, la quale comprendeva anche 200 effettivi dell’US Army provenienti dalle basi in Germania, e questa è stata diretta dal Ministero della Difesa dell’Ucraina.
Alla Sea Breeze partecipava l’incrociatore lanciamissili USS Vella Gulf (foto), in navigazione nel Mar Nero dallo scorso maggio. Il Vella Gulf è parte della classe di incrociatori Aegis. Il radar AEGIS AN/SPY1 è in grado di sorvegliare continuamente lo spazio aereo su 360 gradi senza i tempi morti dovuti alla rotazione di un'antenna meccanica; può inseguire e gestire l'ingaggio di numerosi bersagli multipli contemporaneamente. L'SPY-1 migliora una serie di funzioni normalmente adibite a differenti sistemi radar tradizionali: sorveglianza aerea a lungo raggio; scoperta aerea tridimensionale; scoperta di superficie; inseguimento dei bersagli; guida intermedia per missili muniti di sensore radar semiattivo. Di fatto, l’unità di superficie riesce a tracciare tutti i velivoli su una vasta regione.
Pertanto, dal Mar Nero, il Vella Gulf poteva monitorare il Malaysian Airlines MH17 ed eventuali missili sparati contro l’aereo; gli aeromobili AWACS sorvolavano la regione al momento del passaggio dell’MH-17 sull’Ucraina ed i velivoli Growler sono abilitati ad intercettare tutti i radar guidamissili. È dunque credibile che i sistemi elettronici di sorveglianza e scoperta della NATO, abbiano registrato quanto accaduto al volo MH17.
Giovanni Caprara
(foto: US Air Force / US Navy)