ISIS, Iraq: drone USA attacca il portavoce dello stato islamico ed erede di al-Baghdadi

(di Franco Iacch)
08/01/16

Il portavoce dello Stato islamico in Iraq, ritenuto l’erede di Abu Bakr al-Baghdadi, è stato ferito gravemente da un attacco missilistico effettuato da un drone USA. E’ quanto confermano dal Joint Operations Command del Paese.

Abu Mohammed al-Adnani, futuro leader designato del gruppo, avrebbe perso una “grande quantità di sangue” a seguito delle ferite riportate da un raid avvenuto ieri, a Barwanah, nella provincia di Anbar. L’uomo è stato trasferito prima nella città di Hit e poi a Mosul. Le sue condizioni sono ritenute disperate.

Adnani è considerato il più importante personaggio pubblico della rete terroristica in Iraq. Autore di diverse registrazioni audio pubblicate online, è considerato alla stregua di Abu Bakr al-Baghdadi ed erede di quest’ultimo nella guida del califfato.

Nato nel 1977 (ma alcuni documenti parlano del 1978) a Binnish, nella Siria occidentale, Abu Mohammed al-Adnani il cui vero nome è Taha Subhi Falaha, è il portavoce ufficiale dello Stato Islamico dell'Iraq. Emiro dell’Isis in Siria, su di lui pende una taglia di 5 milioni di dollari posta dal Dipartimento di Stato USA.

La sua carriera da terrorista inizia da giovanissimo in Iraq contro le forze della coalizione. Catturato dagli americani nel 2005, trascorre cinque anni nella prigione di Camp Bucca. Dal 2010 al 2012 cambia più volte identità: Taha al-Banshi, Jaber Taha Falah, Abu Baker Al-Khattab, Abu Sadek al-Rawi fino al suo attuale nome Mohamed al-Adnani.

Raggiunto da sanzioni il 15 agosto del 2014 dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, è inserito nella “Kill List” del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti tre giorni dopo. Raggiunge la notorietà e la consacrazione nello Stato islamico con il suo primo importante discorso, pubblicato sulla rete il 22 settembre del 2014, dal titolo “In verità, il tuo Signore è sempre vigile”.

E’ considerata la prima guida (forbita) dello Stato islamico per uccidere gli infedeli occidentali. “…fare affidamento su Allah è imprescindibile per portare a termine la missione ed uccidere un infedele. Poi potresti spaccargli la testa con una pietra, macellarlo con un coltello, investirlo con l’auto, gettarlo da un luogo elevato, soffocarlo o avvelenarlo”.